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Cosa è successo nel finale di Juve-Cagliari: rigore ed espulsione di Conceiçao, i casi da moviola

Gli episodi più discussi avvengono nel finale del match tra bianconeri e rossoblù: l’entrata scomposta di Douglas Luiz provoca il penalty in favore dei sardi, arbitro inflessibile sul portoghese per un tentativo di simulazione.
A cura di Maurizio De Santis
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I due minuti di JuventusCagliari in cui tutto è cambiato per le decisioni dell'arbitro, Marinelli, e l'intervento del Var (Paterna). All'88° il direttore di gara va alla on-field-review, per un fallo di Douglas Luiz su Piccoli, e fischia la massima punizione che permette ai sardi di pareggiare (1-1). Pochi istanti e arriva anche l'espulsione di Conceiçao per somma di ammonizioni, la seconda comminata per una simulazione (contrasto in area con Obert) che non convince del tutto. Sono i due episodi chiave della partita che – come sottolineato da Thiago Motta nelle interviste – i bianconeri gettano alle ortiche per non essere riusciti a chiuderla (clamoroso l'errore di Vlahovic prima del penalty per i rossoblù) e, cosa peggiore, a controllarla evitando sbavature fatali (è il caso dell'ex Aston Villa, colpevole di un intervento sconsiderato).

Cosa è successo nel match dello Stadium? L'analisi dei casi da moviola aiuta a ricostruire la dinamica di quelle azioni che hanno frenato la ‘vecchia signora': nel corredo accessorio entrano anche il tiro dal dischetto assegnato ai padroni di casa (mani di Luperto) e una mancato giallo a Gatti per un contatto pericoloso con Augello.

Perché l'arbitro ha concesso il rigore al Cagliari con il Var

Cosa (non) ha visto il fischietto, Marinelli, che il Var gli ha suggerito di verificare nella revisione a bordo campo? L'attaccante del Cagliari, Piccoli, anticipa il centrocampista della Juventus, Douglas Luiz, che si pianta letteralmente sul posto e frana addosso all'avversario.

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Nel tentativo di effettuare un rinvio, il brasiliano fa un movimento tanto goffo quanto scomposto che provoca il penalty. Un intervento imprudente, avventato e anche molto ingenuo visto che alle spalle c'era un altro difensore della Juve (Gatti) che era pronto alla chiusura e lo stesso Piccoli in posizione defilata, con la traiettoria di tiro ostruita. L'arbitro non ha avuto subito l'esatta percezione di quanto accaduto poi è andato al monitor e, quando si è accorto del contatto, non ha avuto dubbi sulla decisione da prendere.

Il giallo pesante a Conceiçao, perché Marinelli lo ha ammonito ed espulso

Mercoledì scorso Conceiçao era stato il jolly che la Juve aveva estratto dal mazzo per ribaltare la partita di Champions a Lipsia. Contro il Cagliari, invece, tutto è andato per il verso sbagliato. La questione è: meritava davvero il secondo cartellino giallo per simulazione? Vediamo cosa è successo: L'ex Porto era stato ammonito la prima volta per l'entrata imprudente su quello che Luca Marelli ha definito a Dazn "eccesso di pressing".

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Ma è il secondo cartellino giallo a far discutere: il portoghese ha provato a incunearsi nell'area del Cagliari dalla destra e, dopo un tocco di mano di Obert sulla spalla (secondo alcuni opinionisti è una trattenuta), è caduto. Il direttore di gara ha ritenuto quel capitombolo come un tentativo di simulazione per procurarsi un vantaggio (eventuale calcio di rigore) perché l'entità del contatto non è tale da causare il ruzzolone dello juventino.

Decisione troppo severa? Forse. Il dubbio nasce perché durante Napoli-Como per una spinta molto più evidente subita da Kvaratskhelia in piena area, l'arbitro non solo non concesse il penalty agli azzurri ma sorvolò anche sull'eventuale giallo per simulazione da comminare al georgiano. Qual è la linea di condotta interpretativa? Ce n'è una univoca?

Il rigore per la Juve: decisiva la posizione del braccio di Luperto

Il Cagliari ha protestato per il rigore assegnato alla Juventus nel primo tempo per il tocco di mani di Luperto. Il penalty effettivamente c'è, lo confermano gli ex arbitri, Calvarese e Marelli, che nell'esaminare l'episodio puntano tutta l'attenzione sulla posizione del braccio del difensore del Cagliari.

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L'arto del calciatore è sì in posizione naturale sia per la "volontà di colpire il pallone di testa sia per l'impatto con l'avversario" alle spalle, ma si trova sopra le spalle. E una situazione di quel tipo è sempre punibile. "Il braccio è scoordinato rispetto al corpo e l'aumento di volume c'è – ha aggiunto Marelli -. La decisione di richiamare alla on-field-review è corretta".

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