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Cosa è successo in Napoli-Verona: le subdole teorie del complotto e l’unica verità

Domenica 7 novembre si gioca Napoli-Verona. Al Maradona c’è il remake della sfida, disputata lo scorso 23 maggio, che costò la qualificazione in Champions ai partenopei. L’esito di quella partita ha alimentato tanti dubbi e tanti voci, prive di fondamento. Quella sera un Napoli stanco, svuotato e senza energie non riuscì ad avere la meglio del Verona e perse all’ultima giornata il posto in Champions.
A cura di Alessio Morra
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Il Napoli vola, è al comando della Serie A con il Milan, il Verona pure sta volando. Da quando c'è Tudor in panchina è la squadra con più punti ottenute dopo le capoliste. E va da sé che quella di domenica prossima sia una delle partite principali della dodicesima giornata. Ma Napoli-Verona significa anche molto altro. Fino a sei mesi fa il ricordo principale di questa sfida era legato a uno dei gol più belli di sempre di Maradona, ma dallo scorso 23 maggio questa è la sfida che è costata (clamorosamente) un posto in Champions League ai partenopei. Quella partita finì 1-1, un risultato che permise alla Juventus di scavalcare sul filo il Napoli. E quella partita con il Verona ha alimentato tanti dubbi, tante voci e un mistero basato in realtà sul nulla.

Napoli-Verona vale la Champions e termina 1-1

Il 23 maggio 2021 al Maradona scende in campo il Verona. La squadra guidata da Juric non ha nulla da chiedere al campionato e sfida invece un Napoli che sulla carta dovrebbe essere agguerrito. I partenopei sono terzi e sanno che vincendo vanno in Champions, un pari o una sconfitta favorirebbe la Juve, che ha l'obbligo di vincere a Bologna e che chiude rapidamente la pratica, due gol dopo una decina di minuti, all'intervallo è 3-0. Tocca al Napoli guadagnarsi la qualificazione con le sue forze. Ma quella sera Insigne e compagni sono la pallida ombra di sé stessi. Quella bella squadra che in casa e fuori aveva segnato a raffica e calciato una dozzina di volta in porta per partita non c'è. Non c'è mordente, c'è tanta paura tra i calciatori azzurri che sentono all'improvviso il peso di una stagione lunga e pesante sulle spalle. Chi vede la partita ha la sensazione che non ci sarà mai una giocata vincente. Gattuso generalmente carico a mille e sempre prodigo di urla, dritte e consigli per i propri giocatori, quella sera è spento, forse perché sa che comunque vada andrà via. Il Napoli è impaurito, teso e anche nervoso. Il primo tempo termina 0-0. Nella ripresa l'ex Rrahmani segna l'1-0. Sembra fatta, ma la Champions del Napoli dura solo sei minuti. La difesa sbanda e pareggia Faraoni, 1-1. Il Napoli ci prova sì, ma con scarsa convinzione, nel finale ci sono tutti le punte e tutti i trequartisti possibili in campo. L'occasione migliora ce l'ha Petagna che al 93′ svetta e colpisce di testa, pallone di poco al lato. Quinto posto per i partenopei, la Juve va in Champions per un punto.

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Subito via Gattuso

Ci sono tanti rimpianti per il Napoli che conta le occasioni perse e pensa a un'annata splendida e ricca di gol chiusa con un quinto posto che alla fine è deludente. C'era il silenzio stampa quella sera di maggio e nessuno del Napoli parlò. Ci fu solo il tweet presidenziale. De Laurentiis liquidò Gattuso pochi minuti dopo l'1-1 con il Verona. Quel pareggio e soprattutto l'enorme silenzio diedero atto a una serie di voci, di male lingue che parlarono di congiure e complotti che avevano un unico fine, quello di dimostrare che il Napoli non si era impegnato al massimo per vincere contro il Verona.

Il silenzio stampa alimentò dubbi e Politano, dopo la doppietta a San Marino con l'Italia, disse una frase che gettò paradossalmente benzina sul fuoco: "Cosa è successo in Napoli-Verona? Purtroppo non posso rispondere mi mettete in grandissima difficoltà perché il Napoli è ancora in silenzio stampa".

Le parole di De Laurentiis su Napoli-Verona

Il presidente De Laurentiis oltre un mese dopo quella partita cercò di spazzare via oggi tipo di voce e raccontò di essere sceso negli spogliatoi durante l'intervallo di quel Napoli-Verona per cercare di caricare i calciatori, troppo spenti, carichi di pressione e forse scarichi: "Una volta che rompi qualcosa i cocci si rivedono sempre. Questo è stato un anno e mezzo particolare con le partite giocate quasi in un acquario senza tifosi. Poi la dietrologia può portare cattivi pensieri, ma io non ne faccio dietrologia. L'ultima partita? Io sono andato negli spogliatoi per suonare la grancassa durante l'intervallo e mi ha fatto piacere vedere il gol segnato che mi ha fatto rilassare, ma non mi ha fatto piacere vedere il pareggio. E quindi sai tu arrivi alla fine di un campionato così negativo e complesso sul piano della tensione nervosa, perché giochi sul filo di lana per un secondo, terzo o quinto posto e il risultato degli altri conta più degli altri". 

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Anche se nemmeno le parole di De Laurentiis sono servite per placare l'ambiente che per mesi ha continuato a rimuginare e ha proseguito con le teorie del complotto. A metà luglio è comparso uno striscione molto esplicito in cui era scritto: "Napoli-Verona ?". Quello striscione è stato postato anche su una pagina social e a corredo è stato scritto: "Gli ultras non dimenticano. I tifosi non dimenticano".

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Con Spalletti il Napoli volta subito pagina, il Verona è un ricordo

Petagna, che andò vicinissimo al gol per la qualificazione in Champions, durante il ritiro estivo ha parlato di quella partita, si scusò con i tifosi e disse che tutto era alle spalle. La squadra aveva molta voglia di voltare pagina: "Ho ripensato tante volte a quel colpo di testa nel finale di gara con l’Hellas Verona all’ultima di campionato. Quella è stata una pagina amara per tutti, soprattutto per i nostri tifosi. Ci dispiace tanto. Adesso voltiamo pagina. Chiediamo scusa ai nostri tifosi per quella partita. Siamo pronti a farci perdonare".

L'attaccante ha mostrato di seguire le parole di Spalletti, che sin dalla prima conferenza stampa ha detto che nessuno più doveva pensare a Napoli-Verona: "Dobbiamo farla finita con questa partita con il Verona. Abbiamo già dato come rabbia e delusione. Le partite passano per non ripassare più, dobbiamo averlo chiaro, se una la perdiamo non si deve stare lì. Andiamo a quella successiva, non si può cambiare più il risultato. I calciatori devono averlo chiaro".

Le speculazioni ci sono state, ma la realtà è che il Napoli non ha retto alla tensione ed è crollato nel momento più importante della scorsa stagione. Ma oggi è tutto alle spalle. I calciatori hanno recepito velocemente il messaggio di Spalletti e ora si preparano a un'altra sfida con il Verona. L'obiettivo è sempre lo stesso: vincere. Questa volta non c'è in palio un posto Champions, ma tre punti fondamentali per continuare in un percorso meraviglioso.

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