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Cosa è successo a Lavezzi prima dell’incidente: la truffa da 30 milioni da chi non se l’aspettava

Il Pocho Lavezzi ha bisogno di riprendersi e di un trattamento speciale. In tv usano tre parole per spiegare la gravità del momento che l’ex nazionale sta attraversando: disintossicazione, farmaci, terapia. Tra i fattori scatenanti del disagio c’è anche una vicenda dai contorni loschi.
A cura di Maurizio De Santis
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Ezequiel Lavezzi è a casa. La foto che lo ritrae steso sul divano mentre riposa sfuma anche le ultime voci sul ricovero in clinica di riabilitazione. Le ultime notizie sulle sue condizioni che rimbalzano dall'Argentina ne raccontano la necessità di disintossicarsi e svolgere terapie di recupero, anche in un ambiente domestico. Il trattamento è molto duro ma è solo l'acme di un disagio estremo che avrebbe portato l'ex calciatore argentino verso ‘cattive compagnie', a stordirsi con abusi ed eccessi fino a essere risucchiato in un gorgo. Quanto accaduto alla festa privata in Uruguay, a Punta del Este, è stato come toccare il fondo di una vita che, conclusa la carriera, s'è barcamenata tra luci e ombre.

La stessa narrazione confusa, contraddittoria dell'incidente avvenuto al party (l'ipotesi di accoltellamento è stata soppiantata da quella di una caduta, causa della frattura alla clavicola) alimenta la sensazione che l'ex giocatore sia messo davvero male. Forse più di quanto si sappia o sia trapelato in queste ore. "Ha bisogno di ogni tipo di cure e di aiuto", è la versione dei media che scavano nel recente passato del Pocho, provato (anche) da quella brutta storia di una truffa milionaria che avrebbe subito per mano del suo ex agente, Alejandro Mazzoni, inchiodandolo a una situazione emotiva ed economica difficile.

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Trenta milioni di dollari. Sarebbe questa la cifra sottrattagli in maniera fraudolenta dalla stessa persona che ha lavorato per anni al suo fianco, che riteneva un amico e con la quale aveva un rapporto di fiducia molto stretto. Alla rabbia per essere stato derubato si è aggiunta anche la grande delusione a livello umano provata.

La crisi finanziaria rovinosa è solo uno degli aspetti che avrebbero alimentato la depressione di Lavezzi. E più ancora la sensazione di essere seguito, perseguitato. Che qualcuno nella sua vita lo tenga d'occhio nell'ombra. Tra i fattori scatenanti del momento nero che sta attraversando l'ex di Napoli e Psg ci sarebbe anche questa ragione, gli effetti del raggiro che ha prosciugato i conti: il resto appartiene al copione descritto dal gossip di notti che non finiscono mai, tirate fino all'alba, di amicizie pericolose e quant'altro possa spingerlo a cadere in tentazione.

Il Pocho Lavezzi con l'ex procuratore Alejandro Mazzoni
Il Pocho Lavezzi con l'ex procuratore Alejandro Mazzoni

Il figlio 20enne, Thomas, ha alzato una rete di protezione intorno a lui. Su Instagram ha condiviso un messaggio eloquente: "Mio padre sta bene. Lo dico per tutti coloro sono sinceramente preoccupati per lui. Adesso basta, smettetela di inventare finte versioni su quanto accaduto". Lo ha fatto anche suo fratello, Diego, che per frenare la ridda di voci sul ferimento del Pocho alla festa s'era limitato a dimensionare la cosa a semplice incidente domestico.

"Ha bisogno della sua famiglia – è la narrazione fatta a Yanina Latorre ad America Tv -. Lavezzi non sta bene ma non ha mai parlato della propria situazione". E usa tre parole che scandiscono la gravità del momento che l'ex nazionale sta attraversando: disintossicazione, farmaci, terapia. E non bastano una finta oppure un cambio di passo improvviso per uscirne.

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