Cos’è e come funziona il fuorigioco semiautomatico pronto a debuttare anche in Serie A
Dopo la Champions League e i Mondiali, il fuorigioco semiautomatico è pronto a fare in suo esordio anche in una competizione italiana. Per la prima volta, infatti, la nuova tecnologia per rilevare l'offside in maniera automatica verrà utilizzata nella sfida tra Milan e Inter in finale di Supercoppa italiana. Ma cos'è il fuorigioco semi-automatico e come funzionerà? Come il Var, anche il nuovo sistema di rilevamento dell'offside nasce per fornire un supporto all'arbitro in campo per rendere le decisioni sul fuorigioco più veloci e precise.
Attraverso l'analisi dei dati forniti dalle immagini delle telecamere presenti nello stadio e capaci di tracciare sia i giocatori che la palla, si potranno avere i dettagli dell'azione in tempo reale a disposizione del Var e degli operatori, per definire se ci sia o meno un offside. La tecnologia traccerà la linea ma la valutazione resterà comunque una responsabilità dell'arbitro in campo.
Cos’è il SAOT, il fuorigioco semiautomatico
SAOT è l'acronimo per Semi-Automated Offside Technology, ovvero la tecnologia del fuorigioco semiautomatico. Si tratta di uno strumento che attraverso l'utilizzo di analisi all'avanguardia dei dati e dell'Intelligenza Artificiale, permetterà di supportare gli arbitri nella valutazione sulle situazioni di offside, e quindi sulla posizione dei calciatori al momento del passaggio decisivo, implementando dunque il Var e dando verdetti in tempo reale sulla regolarità dell'azione, velocizzando il gioco.
Come funziona il fuorigioco semiautomatico e come viene rilevato
Come funziona il semi-automated offside? Questo strumento fa riferimento ad un sistema di telecamere, circa 10-12, posizionate in alto sotto il tetto all'interno dello stadio. Queste telecamere seguono i calciatori e permettono di tracciare fino a 29 punti corporei per ognuno dei protagonisti in campo. In questo modo grazie alla tecnologia è possibile creare dei modelli tridimensionali sulla posizione dei giocatori, che possano identificare se una parte del loro corpo è più avanti rispetto alla linea immaginaria relativa all'ultimo avversario.
Questi dati elaborati e sviluppati praticamente in tempo reale dal software, insieme con quelli provenienti da un sensore collocato sul pallone, vengono inviati alla sala Var. In questo modo gli addetti al Var potranno riscontrare quasi istantaneamente la posizione di fuorigioco di un calciatore. Da qui la rapida comunicazione agli arbitri in campo, con gli assistenti di linea che potranno segnalare la posizione irregolare senza dover aspettare la fine dell'azione e perdere tempo. Anche i tifosi presenti allo stadio, attraverso i maxischermi, e quelli davanti alla TV potranno giovare in tempo reale di animazioni in 3D che mostreranno quello che è stato visionato al VAR. Uno strumento prezioso per gli arbitri, ma solo come supporto. Non si tratterà infatti, come spiegato da Collina di un "fuorigioco robot", ma di un mezzo per analizzare le situazioni più difficili e al limite.
Il fuorigioco semiautomatico anche in Serie A
Dopo l'esordio in Supercoppa europea, nel confronto vinto dal Real Madrid sull'Eintracht, il fuorigioco semiautomatico è stato implementato prima in Champions League e poi ai Mondiali. La nuova tecnologia ha fornito un valido supporto all'arbitro che però resterà comunque responsabile della decisione in campo. L'utilizzo in Supercoppa italiana fa da apripista per l'applicazione del fuorigioco semi-automatico anche in altre competizioni nazionali: dal 27 gennaio, infatti, sarà utilizzato anche in Serie A. Il campionato italiano sarà il primo ad implementare questa nuova tecnologia.