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Cosa dice l’emendamento Mulè e perché la Serie A non rischia l’esclusione dalle coppe

La Commissione Cultura della Camera ha votato la riformulazione dell’emendamento Mulè sul calcio, presentato al dl istruzione e sport: l’emendamento riconosce un peso maggiore alla Lega di Serie A.
A cura di Marco Beltrami
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"Inizia una nuova era per il calcio italiano". Così Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ha commentato l'approvazione dell'emendamento che porta il suo nome al decreto sport che prevede un peso maggiore della Lega di Serie A nell'ambito della Figc.

Approvato l'emendamento Mulè che dà maggiore peso alla Lega Serie A

La Commissione Cultura della Camera ha votato dunque per la riformulazione dell'emendamento Mulè sul calcio, presentato al decreto legge istruzione e sport. Dopo le novità apportate all'originale, il testo sarà sottoposto al vaglio della Uefa che era stata molto critica minacciando addirittura esclusioni o sanzioni in caso di approvazioni. Il nuovo emendamento, molto più leggero rispetto alla versione iniziale, però dovrebbe essere in linea con quanto richiesto da Ceferin, che si era lamentato sulla possibilità del ricorso esterno alla giustizia sportiva e sul parere vincolante della Serie sulle delibere della FIGC.

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Della formula originale in pratica è rimasto un solo punto quello che "garantisce, nel rispetto degli statuti, un'adeguata rappresentanza nei sistemi federali". Quindi negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale "le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un'equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo".

Perché ora l'Italia e la Serie A non rischiano sanzioni dall'UEFA e dalla FIFA

Scongiurato dunque il rischio che UEFA e FIFA possano escludere i club italiani dalle coppe e far perdere l'Europeo 2032. Infatti l'emendamento Mulé attuale sarebbe una norma programmatica e non precettiva, dunque che darebbe un'indicazione sulla linea da seguire e non un obbligo, andando comunque incontro a una logica della revisione delle rappresentanze che era già nei piani del presidente Gravina.

La Serie A attraverso il suo presidente Casini ha espresso così la sua soddisfazione per l'approvazione: "Viene affermato un principio cardine delle democrazie contemporanee, che vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che la Lega fornisce all’intero movimento del calcio. Un primo indispensabile passo nel percorso riforme che la Serie A chiede dal 2022. L'attenzione rivolta dalle massime istituzioni del Paese alla definizione di misure e strumenti necessari per una riforma profonda del settore mostra che il calcio inizia finalmente a essere considerato un comparto industriale, alla stregua di altri settori che contribuiscono alla crescita economica e sociale del Paese". 

Molto soddisfatto Mulé: "Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di serie A all'interno della Federazione. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema. Fino ad ora il ruolo della Lega di serie A, che con il suo apporto finanziario garantisce al calcio le energie necessarie per alimentarsi, era mortificato da una sotto rappresentazione antistorica oltreché palesemente ingiusta all'interno del consiglio federale". 

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