Cosa ci fa Pafundi al Losanna e perché non è il salto nel buio che potrebbe sembrare
Simone Pafundi non ha ancora compiuto 18 anni, ma il suo nome è già assai noto. Non può essere altrimenti. Perché in Serie A ha esordito sedicenne e pochi mesi dopo ha fatto la sua prima apparizione pure con l'Italia (dei grandi). Con l'Udinese, però, proprietaria del suo cartellino di spazio ne ha trovato molto poco e in questa sessione di mercato Pafundi ha cambiato squadra, giustamente, perché ha bisogno di giocare, di farsi le ossa come si diceva un tempo. Quest'opportunità gliela darà il Losanna. La scelta di finire in Svizzera ha stupito, ma in realtà ci sono delle validissime motivazioni dietro a questo sì.
Talento purissimo, classe 2006, nato in Friuli ma da genitori napoletani. Simone Pafundi quando ha esordito in A in Salernitana-Udinese del maggio 2022 aveva 16 anni e sembrava in rampa di lancio. Di tempo ne è passato parecchio, ma al netto del battesimo in Nazionale e delle fragorose parole di Mancini, che a marzo quando lo convocò disse: "Mi chiedete di Pafundi? Beh, quando faccio la lista metto prima Pafundi, poi tutti gli altri. Questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A ed essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui", questo ragazzo si è leggermente arenato.
Da quelle parole, quelle di Mancini che ora è in Arabia Saudita e al suo posto c'è Spalletti, sembra passata una vita. Pafundi è andato via dall'Udinese, dopo aver disputato appena 7 minuti in campionato (a settembre) e una cinquantina in Coppa Italia. Una miseria. Di tempo davanti ne ha a tonnellate, ma la crescita deve riprendere e giocando può fare tanti ulteriori step, il suo talento lo ha mostrato nel mezzo anche con l'Italia nel Mondiale Under 20 di giugno. Il ragazzo ha ricevuto diverse proposte in questi mesi, la Reggiana lo ha corteggiato, si è parlato della Sampdoria, alla fine ha detto sì al Losanna, club svizzero che in questa stagione è tornato a giocare la Super League.
Perché Pafundi ha accettato l'offerta del Losanna? La domanda è legittima. Ma non bisogna soffermarsi al blasone o alla classifica del club per dare una risposta – il Losanna è decimo in un campionato con dodici squadre. Il trasferimento, che vede anche lo zampino di Francesco Facchinetti, è stato ben ponderato. La scelta di Pafundi è precisa. Lui ha bisogno di giocare, primo, e su questo tema c'è anche il consiglio di Spalletti che a dicembre disse: "In Italia è difficile, non c'è nessun giovane, dopo la Primavera, che va a farsi un po' di carattere all'estero, senza scendere di categoria". Ecco, detto, fatto.
Ma ci sono anche altre motivazioni. La Svizzera ha offerto possibilità a una serie di calciatori italiani che da ragazzini sembravano pronti a fare grande cose e che invece nel passaggio si erano un po' impantanati. Il primo nome che viene alla mente è quello di Federico Dimarco, uno dei migliori esterni d'Europa, oggi, che però prima di sbocciare verso l'Inter ha vissuto una stagione in Svizzera con il Sion, un club storico ma non di primissima fascia.
Scelta identica ha fatto Riccardo Calafiori, romano della Balduina, che dopo aver traccheggiato nel post-Primavera ha detto sì al Basilea, e quell'esperienza gli è servita eccome. Oggi è senza dubbio uno dei migliori nel suo ruolo e sta vivendo una grande stagione con il Bologna, con lo stesso c.t. ne ha parlato come un possibile convocato. E all'elenco si aggiunge pure Gnonto, che lasciò l'Inter per trasferirsi a Zurigo, ora è al Leeds (in Championship), che è stato spesso convocato in Nazionale da Mancini e Spalletti. Così come Sebastiano Esposito.
E poi c'è un altro elemento non di poco conto. Perché il Losanna, che lo scorso anno con Ludovic Maignin in panchina è tornato in Super League, è di proprietà del gruppo INEOS, azienda britannica che opera nel settore chimico, che da anni investe in modo massiccio nello sport. Sponsor della Mercedes in Formula 1, del team inglese dell'America's Cup di vela, nonché proprietario di un fortissimo team di ciclismo.
Sir Jim Ratcliffe è entrato da tempo anche nel calcio: controlla oltre al Losanna, il Nizza e da qualche settimana detiene anche il 25% del Manchester United. Quindi il sì al Losanna potrebbe aprire potenzialmente porte ben più importanti a Pafundi, che in Svizzera avrà la maglia da titolare e proverà a mostrare tutta la sua classe.