Cosa c’è nella Carta Covisoc consegnata alla Juve: perché è importante per il caso plusvalenze
Che cos'è la Carta Covisoc e cosa c'è scritto al suo interno? Il documento è nelle mani degli avvocati dell'ex ds della Juventus Paratici e dell'attuale dirigente Cherubini, che sperano di sfruttarla anche per portare all'annullamento della penalizzazione di 15 punti in classifica per il caso plusvalenze. La Procura Federale ha infatti consegnato la nota in questione ai legali dei bianconeri, come deciso dal Consiglio di Stato che ha respinto l'istanza monocratica della Figc contro la decisione del Tar di mettere tutto a disposizione della difesa.
La Carta Covisoc, ovvero la "nota 10940", datata 14 aprile 2021 fa riferimento alle richiesta dell'organo di vigilanza nei confronti della Procura Federale su alcune interpretazioni legate al caso plusvalenze. In pratica si tratta di una nota inviata dal procuratore federale Chiné al presidente della Covisoc Boccardelli, con in copia il presidente federale Gravina, per chiarire appunto il caso legato alle plusvalenze. La Covisoc segnala quindi alla Procura alcune "fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo", con la risposta federale "che ha fornito indicazioni interpretative alla Covisoc in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società".
L'obiettivo della difesa della Juventus, è quello di dimostrare che quindi l'inchiesta sulla "compravendita" dei giocatori, che ha poi portato alla penalizzazione parte appunto da qui, da aprile: e che quindi, sarebbero poi inutilizzabili gli atti di indagine successivi al 14 luglio 2021 in base ai tempi previsti dall'inter processuale. Bisognerà capire se questa carta può essere usata o meno come atto d'indagine con il Collegio di Garanzia che avrà poi il compito di valutare se le prove sono state prodotte nei tempi corretti.
Ma cosa c'è dunque in questo documento chiave? Secondo La Gazzetta dello Sport, nelle 6 pagine della nota 10940, la Juventus non viene mai nominata, c'è invece l’intero pronunciamento della Corte federale d’appello del 2018 sul caso Chievo-Cesena. Nelle conclusioni della Procura si può leggere in merito al tema delle plusvalenze: "Sulla scorta di tali considerazioni in diritto, dalle quali questa Procura non può prescindere nell’esercizio delle proprie prerogative inquirenti e requirenti, è evidente che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia, in una logica metodologica di continuità rispetto alle valutazioni già svolte nelle precedenti fattispecie disciplinarmente rilevanti esaminate, potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle ccdd. Plusvalenze".
E quindi ecco un passaggio che potrebbe risultare fondamentale: "Ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare". Queste parole potrebbero escludere la "notitia criminis" e quindi quello che cercano gli avvocati della Juventus, ovvero la dimostrazione che il 21 aprile 2021 va considerata come data di instaurazione del procedimento. È realmente così? La palla passa al Collegio di Garanzia, che dovrà esprimersi sulla vicenda e confermare o annullare il provvedimento nei confronti della Juventus.