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Perché Allegri ce l’ha con Giuntoli: come sono arrivati alla clamorosa scenata in mezzo al campo

Dopo aver vinto la Coppa Italia, l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri è stato protagonista di un plateale sfogo contro la dirigenza bianconera e il ds Cristiano Giuntoli: un comportamento dovuto al feeling mai sbocciato tra i due e da ciò che è accaduto negli ultimi mesi all’interno del club piemontese.
A cura di Michele Mazzeo
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La sfuriata di Massimiliano Allegri contro Cristiano Giuntoli sul terreno di gioco dell'Olimpico al termine della finale di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta non è frutto di recenti dissapori bensì del clima di tensione che da mesi si respira in casa Juventus. E il nervosismo palesato per l'intera gara dal tecnico livornese (esploso definitivamente al momento dell'espulsione con una protesta oltre i limiti) ne è solo l'ennesima conferma.

La decisione di mandare via l'allenatore al termine della stagione al di là dell'esito della finale di coppa, che vi abbiamo raccontato in esclusiva, infatti è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo da mesi, cioè da quando il responsabile dell'area tecnica bianconera, dopo un primo periodo di ambientamento, ha cominciato a progettare il nuovo corso della Juventus che non prevedeva la presenza del toscano.

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Non è un mistero infatti che i primi abboccamenti tra Cristiano Giuntoli e Thiago Motta (con cui c'è un accordo di massima per un biennale con opzione per il terzo anno a 3,5 milioni di euro a stagione) risalgono allo scorso gennaio, quando dunque la Juventus di Massimiliano Allegri era addirittura ancora in lotta per lo scudetto. Da lì il rapporto tra i due, mai sbocciato, si è incrinato irreparabilmente, tanto che i due, secondo i ben informati, non si rivolgerebbero ormai la parola da mesi.

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Massimiliano Allegri pubblicamente, senza mai andare contro la società, ricordava ogni volta gli obiettivi fissati dal club ad inizio stagione (la qualificazione alla prossima Champions League e la vittoria della Coppa Italia). In realtà però, non ricevendo alcuna notizia sul suo futuro dalla dirigenza e non essendo tenuto in considerazione durante il mercato invernale si è sentito esautorato (capito l'andazzo ha anche fatto sapere per vie traverse al club che in caso di esonero lui e il suo staff non rinunceranno nemmeno ad un euro di quanto spetta loro da contratto) e ciò ha fatto anche sì che all'interno dello spogliatoio maturasse quel clima di incertezza che inevitabilmente ha influito sulle prestazioni della squadra nel deludentissimo girone di ritorno in campionato.

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Ed è così che, dopo mesi di silenzio (fino alla sfida contro l'Atalanta non aveva ricevuto alcuna comunicazione ufficiale riguardo al fatto che alla fine della stagione sarà sollevato dall'incarico), raggiunti gli obiettivi prefissati dalla società ad inizio stagione si è sfogato platealmente sul prato dell'Olimpico cercando, al di là delle smentita nella successiva intervista in TV, mandare via con eloquenti gesti dai festeggiamenti quel Cristiano Giuntoli, considerato l'uomo che avrebbe di fatto messo anticipatamente fine alla sua seconda avventura sulla panchina bianconera.

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