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Cosa c’è dietro la resa dei conti tra Neymar e Mbappé, con Messi nell’ombra

Nonostante l’inizio sfolgorante di stagione, al Psg tiene banco l’astio tra Mbappé e Neymar. Il francese, che ha rinnovato per essere il simbolo della squadra, si sente minacciato dal brasiliano.
A cura di Antonio Moschella
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A volte uno sguardo può essere più eloquente di un grido. Quello glaciale di Kylian Mbappé al momento del suo gol contro il Montpellier ha palesato tutta la frustrazione di un ragazzo ancora troppo immaturo, nonostante una recente investitura a sovrano assoluto del Paris Saint Germain. Nessuna liberazione, nessuno sfogo, solo uno sguardo duro pieno di acredine verso una situazione che si sta creando intorno a lui in un inizio di stagione nel quale le cose stanno andando contro programma.

Una situazione kafkiana che neanche la gioia del gol ha potuto alleviare. L'errore dal dischetto nel primo tempo è stato il momento nel quale si è capovolto il mondo per il francese: dopo aver mancato l'esordio in Supercoppa per squalifica e la trasferta di Clermont per infortunio, l'emblema scelto del Psg voleva sbloccarsi subito nel proprio giardino di casa,  o meglio nel Parco dei principi, dove lui vuole essere il re.

Eppure le sue emozioni lo hanno tradito, scatenando una nefasta reazione a catena manifestatasi prima nella mancata esultanza per il gol dell'1-0 su autorete provocato proprio da una sua azione e poi nella mancata corsa in avanti seguendo un'azione in contropiede per ripicca verso Vitinha, reo di non averlo servito. Un comportamento puerile non certo degno di un uomo franchigia al quale sono stati promessi mari e monti.

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Tra il gol dell'1-0 e il mancato contropiede, tuttavia, c'è stato un episodio che ha fotografato come nessun altro l'insoddisfazione di Mbappé. È stato al momento del secondo rigore a favore del Psg, quando il numero 7 ha cercato di ripresentarsi dal dischetto, salvo poi essere messo a posto da Neymar, il quale ha preso il pallone e si è avviato deciso verso un'esecuzione effettuata alla perfezione e con la massima serenità, sentimento diametralmente opposto a quello del parigino. In quel momento si è creata una spaccatura che ha confermato una lotta di ego non da poco nello spogliatoio del Parco dei principi.

Il paulista, che durante tutta l'estate era stato invitato a lasciare la capitale francese, riprendeva i galloni di trascinatore con la forma smagliante di cinque anni fa, quando era arrivato a Parigi come grande stella, accompagnato proprio da Mbappé, allora ancora un cucciolo di belle speranze. Il francese, che oggi invece si sente un leone, si è sentito così minacciato dal numero 10, il quale non solo può vantare un alleato impareggiabile come Lionel Messi, che in campo si trova con lui a meraviglia, ma sembra anche aver ritrovato l'autorità e l'affidabilità dei bei tempi.

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Sarà che il mondiale è alle porte, ma raramente Neymar ha dimostrato una tale convinzione nei propri mezzi e una dedizione così totale anche nella fase difensiva. Dopo un'estate nella quale si è sentito minacciato dall'eccessivo peso di Mbappé, il brasiliano è adesso arrivato alla resa dei conti, e vuole dimostrare a tutti che il trono di Parigi è suo. L'enfant de la patrie, per la cui permanenza in Ligue 1 si è scomodato persino il presidente della Repubblica Emmanuel Macron, si trova invece delegittimato dei suoi poteri. Il tutto in una stagione che per lui dovrà essere della consacrazione e immediatamente dopo la nomina a primo cavaliere in seguito a un rinnovo di contratto principesco.

Insieme a Parigi dal 2017, Mbappé e Neymar vivono adesso un momento algido nella loro relazione. A tre mesi da un mondiale che li vedrà rivali e con l'obbligo morale di ben figurare in Champions League, l'ossessione della proprietà qatariota. Se contro il Montpellier la posta in gioco era minima, nelle notti che contano, ossia quelle europee, l'ambiente dovrà evitare faide interne che possano danneggiare tutta la squadra. O da guerra fredda si passerà a un conflitto in campo aperto, in tutti i sensi, e con le armi bianche del rancore tra i denti dei due giocatori più cari della storia.

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