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Cosa cambia su DAZN con lo stop alla doppia utenza e al doppio dispositivo per ogni abbonamento

Nuove polemiche su DAZN dopo la decisione di vietare la condivisione dell’abbonamento tra utenti diversi e il doppio utilizzo simultaneo su doppio dispositivo. Una situazione che ora sarà possibile solo in determinate condizioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle novità che potrebbero diventare effettive prima della fine dell’anno.
A cura di Marco Beltrami
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DAZN è finita nuovamente nell'occhio del ciclone nelle ultime ore. Questa volta quello che sta facendo discutere non è un problema legato alla visione di una delle partite di Serie A di cui la piattaforma streaming si è aggiudicata i diritti nel triennio 2021-2024, ma le novità relative all'utilizzo dell'abbonamento. DAZN con l'intento di mettere fine al fenomeno della condivisione dello stesso profilo da parte di più utenti contemporaneamente, vietato dalle condizioni del servizio, ha optato per un importante modifica e restrizione degli attuali termini contrattuali che dovrebbe diventare operativa entro fine anno. Una situazione che ha sollevato un polverone, con gli abbonati sul piede di guerra così come le associazioni a tutela dei consumatori, nel silenzio assordante della Serie A e della stessa piattaforma streaming, che non ha ancora diffuso comunicazioni ufficiali sul tema.

DAZN vieta la visione con doppio dispositivo, cosa succede

"Guarda la Serie A e la Serie B live e on demand quando vuoi, dove vuoi". Così recitava uno dei primi claim di DAZN ai tempi dell'ingresso sul mercato italiano, in riferimento alla rivoluzionaria possibilità per gli abbonati di vedere gli eventi sui propri dispositivi ovunque sfruttando una buona connessione a internet. Possibile accedere ai contenuti anche da due dispositivi diversi in contemporanea dal proprio profilo personale, con il divieto però di condividere i dettagli del proprio account. Una situazione che a giudicare dalle analisi della piattaforma non è bastata per impedire a molti utenti di condividere un unico abbonamento, dividendo magari le spese dello stesso, e che ha evidentemente influito sui conti di DAZN dopo il robusto esborso per assicurarsi i diritti televisivi della Serie A (840 milioni a stagione).

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Come cambia la doppia utenza su DAZN per vedere le partite di Serie A in contemporanea

Questa condivisione fraudolenta, con siti specifici che aiutano a gestire queste situazioni, rappresenta una problematica concreta che DAZN ha voluto risolvere una volta per tutte. Come? In modo drastico: il doppio uso dello stesso abbonamento in contemporanea sarà possibile solo dallo stesso IP, ovvero da utenti collegati alla stessa rete (come può essere la rete domestica di un'abitazione). Modifica che rende impossibile la condivisione dell'abbonamento tra più utenti e la possibilità di sfruttarlo a distanza (in città o regioni diverse). I tempi dello switch non saranno immediati e il cambiamento dovrebbe essere operativo tra fine 2021 e inizio 2022. Una situazione che inevitabilmente ha contribuito ad alimentare il malcontento degli abbonati, anche di coloro i quali non hanno mai commesso alcuna irregolarità.

Perchè gli abbonati DAZN protestano per lo stop alla visione con doppio dispositivo

Se da una parte infatti non cambia nulla per chi usufruisce in maniera totalmente personale dell'abbonamento (potrà vedere DAZN dove e quando vuole, e dai dispositivi che vuole), diverso è il caso degli abbonamenti per così dire familiari. Una famiglia che ha optato per un abbonamento a DAZN, dovrà fare i conti ora con delle limitazioni: non sarà più possibile per due componenti dello stesso nucleo di assistere contemporaneamente al match di Serie A su dispositivi diversi, nel caso in cui uno dei due fosse lontano dalla propria abitazione e connesso dunque ad un'altra rete internet. Resterà possibile vedere DAZN da dispositivi diversi, ma non in contemporanea. Soltanto in un caso si potrà continuare ad accedere al servizio su due apparecchi differenti allo stesso momento: qualora siano collegati entrambi alla stessa rete, identificata dal medesimo indirizzo IP.

Ovviamente si tratta di una restrizione importante che modifica sensibilmente le abitudini degli abbonati, che dal 2018 (anno dell'avvento di DAZN in Italia) avevano imparato ad apprezzare l'estrema flessibilità di utilizzo offerta dalla piattaforma streaming, il punto di forza cardine della rivoluzione che intendeva portare nella visione dello sport.

Proprio per questo motivo, gli abbonati stanno alzando la voce anche sui social anche attraverso hashtag come #DAZNout, sottolineando il cambiamento delle condizioni contrattuali iniziali e il passo indietro rispetto alla flessibilità estrema tanto sottolineata al momento della sottoscrizione dell'abbonamento. Una polemica che, se unita a quelle relative ai problemi delle prime giornate, rischia di compromettere la reputazione del brand almeno in Italia. Dito puntato anche contro la Serie A e in particolare i club che in questi primi mesi non hanno mai alzato la voce, al contrario delle associazioni a tutela dei consumatori.

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