Corto circuito in Serie A su recuperi delle partite e calendario dopo la morte del Papa: cosa è successo

Prima la decisione sul rinvio delle partite per la morte di Papa Francesco poi, a distanza di poche ore, la comunicazione della Lega Serie A sui recuperi programmati per domani, mercoledì 23 aprile, alle 18:30 nello stesso giorno in cui c'è la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Milan alle 21:00). Come ha reagito il calcio italiano dinanzi a una situazione del genere? Nulla da eccepire sul doveroso rispetto verso il grave lutto per il decesso del Pontefice, ma – a prescindere dalle reazioni di pancia dei tifosi che si sono chiesti perché solo in Italia non si è giocato – l'operato delle istituzioni di riferimento ha fatto storcere il muso a più di un club per i disagi scaturiti dalla risoluzione adottata senza tenere conto né delle esigenze logistiche (è il caso sollevato dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha definito quell'atto "unilaterale") né del calendario.
Perché la gestione della situazione ha provocato malumori
Perché queste polemiche se nel 2005, in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II, si agì allo stesso modo? In buona sostanza, è stata la mancanza di consultazione ad alimentare tensioni e nervosismo in un mondo, quello del pallone italiano abitualmente spaccato su tutto. Nessuno ha contestato lo stop a tutte le attività agonistiche nello sport italiano (non solo il campionato di calcio ma tutte le discipline hanno avuto un momento di pausa come da nota ufficiale da parte del Coni) ma il modo in cui è stata gestita l'emergenza non è piaciuto. E nemmeno ha convinto la spiegazione sulla prima data utile da sfruttare come da regolamento per difendere la regolarità del campionato.
La decisione sui recuperi: i club l'hanno appresa in aeroporto
Il primo comunicato della Lega Serie A aveva parlato di rinvio a data da destinarsi ma con l'intenzione di trovare il modo migliore per incasellare le quattro gare saltate (Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio, Parma-Juve). Magari a partire dalla prossima settimana, ragionando anche sull'opportunità di non gravare la Viola, impegnata in semifinale di Europa League, con un tour de force scandito anche dai viaggi oltre che dagli impegni agonistici.
Poche ore dopo, invece, è arrivato l'annuncio ufficiale sulla nuova data che ha colto di sorpresa (di qui il nervosismo) le società: Lazio e Fiorentina, che da calendario avrebbero dovuto giocare a Genova e a Cagliari, avevano anticipato il rientro e si trovavano già in aeroporto quando hanno appreso del cambio repentino di programma. Mentre i toscani sono riusciti a trovare una sistemazione d'emergenza, i capitolini invece sono tornati a Roma e adesso devono imbarcarsi di nuovo per recarsi nel capoluogo ligure.

Disagi ci sono stati anche per la Juve, che da Parma aveva raggiunto la Continassa a bordo del bus (i bianconeri saranno di nuovo al Tardini non prima del giorno della partita), e l'Udinese. A proposito dell'incontro dei friulani col Torino, c'è perfino chi ha fatto notare che i granata potrebbero essere non proprio al top della forma per la prossima partita di campionato a Napoli (impegnato nel duello a distanza per lo scudetto con l'Inter).
Cosa accadrà in occasione dei funerali del Pontefice
Altra questione sul tavolo: cosa accadrà alla Serie A qualora le esequie di Papa Francesco dovessero cadere nei giorni previsti per la 34ª giornata? La data ufficiale non è stata ancora comunicata, l'ipotesi è che si svolgano tra venerdì 25 (c'è Atalanta-Lecce) e domenica 27 aprile. E qui sorgono gli interrogativi su cosa fare, soprattutto se il rito funebre dovesse esserci sabato 26 aprile: oltre a Como-Genoa, da calendario sono programmate anche Inter-Roma e Lazio-Parma (nella Capitale ci saranno milioni i fedeli, con tutto quel che ne consegue anche per l'ordine e la sicurezza). Se, invece, dovessero celebrarsi domenica non è chiaro cosa avverrà per Venezia-Milan, Fiorentina-Empoli, Juve-Monza e Napoli-Torino. Udinese-Bologna e Verona-Cagliari sarebbero "salve" perché previste per lunedì 28.
Il nodo da sciogliere? Sempre lo stesso: calendario intasato a cominciare dall'Inter che tra il 30 aprile e il 6 maggio è impegnata nelle semifinali di Champions League contro il Barcellona, mentre l'eventuale finale di Coppa Italia è prevista per il 14 maggio. In una situazione del genere l'unico "buco" disponibile sarebbe quello del 21 maggio a pochi giorni dall'ultima giornata e col rischio si arrivi a uno spareggio scudetto col Napoli in gara unica.