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Coronavirus, Paolo Cannavaro: “In Cina controllati da un’app, multa per chi lucra sulle mascherine”

Paolo Cannavaro, ex calciatore di Napoli, Sassuolo e Parma e attuale componente dello staff tecnico delal squadra cinese Guangzhou Evergrande ha raccontato come sta vivendo la quarantena dovuto all’emergenza Covid-19: “In Cina controllati da un’app”. L’ex capitano azzurro si è soffermato sulle misure prese dal governo cinese nei confronti di chi non rispetta le indicazioni contenitive per l’emergenza Coronavirus: “Persone al parco? Scattava l’arresto”.
A cura di Vito Lamorte
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L'emergenza Coronavirus è mondiale. Non a caso l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) l'ha definita "pandemia". La prima zona dove si è manifestata è stata la Cina e proprio di questo ha parlato Paolo Cannavaro, ex calciatore di Napoli, Parma e Sassuolo; in in una diretta Instagram con Gabriele Parpiglia. Oggi l'ex capitano azzurro in quarantena, dato il suo ruolo nello staff tecnico del Guangzhou Evergrande, e ha raccontato come sta vivendo questo momento:

Noi da Dubai, che non è zona rossa, siamo tornati in Cina e ci hanno messo in quarantena per 14 giorni dopo aver fatto il tampone immediato, per fortuna nessuno risultato positivo. La Cina ha capito che il nemico può arrivare dall'estero e sa che non ci vogliono pochi giorni per sconfiggere il virus.

Cannavaro: In Cina arresto per chi lucra sulle mascherine

Paolo Cannavaro si è soffermato sul modo in cui la Cina ha agito nei confronti di chi faceva speculazioni sulle mascherine e di come si sta comportando l'Italia per la stessa situazione:

In Cina hanno capito che c'era un business troppo grande per le mascherine e le aziende che producevano altro, ora producono solo mascherine. Il governo ha pagato tutte le mascherine e poi ha deciso come distribuirle regalandole anche all'Italia. In più, le mascherine destinate alla farmacia, se vengono vendute a un solo centesimo in più rispetto al valore di mercato, c'è multa, arresto e annullamento della licenza per vendere farmaci. C'è una seria intenzione, in Cina, di dare vera assistenza al popolo. Se in Italia devo pagare 60 euro per una mascherina, non è più un servizio. In più, se le mascherine sono finite, in Cina si possono prenotare on-line.

Cannavaro: Persone al parco? In Cina scattava l'arresto

Infine il componente dello staff tecnico del Guangzhou Evergrande, di cui il fratello maggiore Fabio è allenatore, ha fatto riferimento al modo in cui la Cina ha reagito a chi non seguiva le regole stabilite per contrastare il Covid-19:

Persone al parco? Quando in Cina c'è stato il blocco definitivo e nessuno poteva uscire, scattava l'arresto perché mettevi in pericolo altri cittadini. Una scelta drastica, ma è stata una strada vincente. Chi sbaglia paga. Non si tratta di essere rigidi. Ci sono regole che vanno rispettate. Quando saremo zero contagiati, avremo la certezza che il virus può arrivare solo dall'estero ma i controlli sono serrati e lo si scopre.

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