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Coronavirus, Nuno Espirito Santo: “C’è gente che muore e noi giochiamo. È assurdo”

Il tecnico portoghese del Wolverhampton, al termine della partita di Europa League giocata a porte chiuse in Grecia, ha espresso tutto il suo disappunto: “La situazione attuale va ben oltre il nostro sport, dobbiamo saperlo e siamo tutti sono preoccupati. Chiudere le porte degli stadi non è la soluzione, tutto ciò non è normale. Perché non ci fermiamo? È pericoloso continuare con questo atteggiamento”.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre l'Uefa continua a prendere tempo, cercando dove è possibile di far scendere in campo le squadre per le partite di Champions ed Europa League, dal mondo del calcio europeo continuano ad alzarsi le grida di allarme e protesta di dirigenti, allenatori e calciatori: tutti in ansia per il Coronarivus. Atteso dalla partita di Premier con il West Ham, al momento confermata dai vertici della Football Association inglese, Nuno Espirito Santo ha criticato duramente la scelta di giocare il turno europeo: "Giochi una partita di calcio e poi realizzi cosa sta accadendo ovunque, con tutte queste persone malate o che stanno morendo per questa situazione che ha colpito il mondo. È assurdo".

Il tecnico del Wolverhampton, rientrato dalla trasferta con l'Olympiacos con un prezioso pareggio, non ha usato giri di parole per esprimere il suo pensiero: "Ci sono persone che muoiono e noi siamo qui a giocare una partita di calcio – ha dichiarato il tecnico portoghese, al termine del match che si è svolto a porte chiuse – Giocare senza tifosi? Non ha senso, il calcio serve per intrattenere e noi giochiamo per loro".

La riunione dell'Uefa

Proprio mentre l'Arsenal confermava la positività di Mikel Arteta, e il Leicester quella presunta di tre dei suoi giocatori, il manager dei Wolves è dunque entrato in tackle sul sistema europeo del calcio: "La situazione attuale va ben oltre il nostro sport, dobbiamo saperlo e siamo tutti sono preoccupati. Chiudere le porte degli stadi non è la soluzione, tutto ciò non è normale. Perché non ci fermiamo? È pericoloso continuare con questo atteggiamento".

Una decisione in tal senso verrà probabilmente presa martedì 17 marzo, quando lo stato maggiore dell'Uefa riunirà (virtualmente) tutte le componenti calcistiche dei vari paesi per decidere cosa fare con il calendario dei due principali tornei europei. Oltre a Champions ed Europa League, tra i punti dell'ordine del giorno ci sarà anche l'Europeo della prossima estate: al momento anche lui in forte dubbio a causa del Coronavirus.

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