Coronavirus, l’incredibile caso della Turchia: tutti in campo nonostante il Covid-19
Nonostante l'emergenza Coronavirus, il calcio in Turchia non si è fermato e continua ad essere oggetto di critiche e polemiche. A pochi giorni dal pareggio nel derby di Istanbul tra Galatasaray e Besiktas (giocato a porte chiuse), la Türkiye Futbol Federasyonu non ha infatti ancora pensato di stoppare la ‘Super Liga': il massimo campionato turco, atteso dal ventisettesimo turno in programma nel prossimo weekend. Sul futuro della ‘Serie A turca' pesa però la decisione del governo, che nelle prossime ore deciderà cosa fare del campionato: ormai giunto a poche giornate dalla sua conclusione.
La richiesta dalla FIF Pro
La scelta di continuare a scendere in campo non è ovviamente andata giù a molti giocatori, che hanno alzato la voce chiedendo la sospensione del torneo e costretto la FIF Pro (il sindacato internazionale dei calciatori) a prendere una posizione ufficiale sul problema: "La FIFPro ha scritto alla SuperLig turca e alla federazione chiedendo loro di riconsiderare urgentemente la decisione di proseguire con gare e allenamenti durante il periodo di diffusione del Coronavirus – si legge nel tweet ufficiale pubblicato nelle ultime ore – Numerosi calciatori stranieri ci hanno contattato dicendo che non sono a proprio agio a giocare in questo momento".
La scelta di Obi Mikel
Tra di loro anche Kevin Prince Boateng, passato a gennaio al Besiktas dalla Fiorentina e regolarmente in campo nel derby della capitale: "A porte chiuse è un derby differente e il calcio senza i tifosi non è calcio – ha scritto l'ex Milan sui suoi profili social – La cosa più importante è però che tutti stiano al sicuro". La questione sicurezza è stata alla base anche della scelta di lasciare il paese di Obi Mikel. Il trentaduenne centrocampista nigeriano, sbarcato al Trabzonspor a parametro zero nell'estate 2019, ha infatti deciso di tornare a casa e rescindere subito il contratto nonostante la scadenza del 2021. Se la federazione turca non fermerà il campionato, tra i rischi c'è dunque anche quello di un fuggi fuggi generale di tutti quegli stranieri arrivati in Turchia nel ultimi anni.