Coronavirus, l’ex medico azzurro Castellacci: “Fermare il campionato è un’ipotesi”
In attesa di comunicazioni ufficiali, che dovrebbero comunque arrivare nelle prossime ore, i tifosi italiani continuano a chiedersi cosa succederà se il Coronavirus non smetterà di mettere in ginocchio alcune regioni del nostro paese. Dopo la decisione di rinviare a data da destinarsi alcune partite del campionato di Serie A, e di fermare anche altri sport nelle regioni colpite dai focolai, l'Ansa ha così chiesto a Raffaele Castellacci se queste misure drastiche possono essere davvero utili a circoscrivere la diffusione del virus.
"Il problema è abbastanza complesso – ha spiegato l'ex medico della Nazionale azzurra – Bisogna innanzitutto considerare quali sono le nostre priorità in questo momento: di certo, non il calcio, ma tenere sotto controllo il Coronavirus. Se questa epidemia dovesse aumentare a macchia di leopardo, come chiudono gli stadi del nord chiudono gli stadi del sud. E' un'ipotesi plausibile, non certo un mio suggerimento, la sospensione di un campionato".
L'ipotesi di uno stop del campionato
Il medico che accompagnò la Nazionale di Marcello Lippi nell'indimenticata spedizione azzurra ai Mondiali del 2006, non è convinto neanche dell'eventuale decisione di svolgere le partite senza i tifosi sugli spalti: "Anche giocare a porte chiuse, per due o tre partite, va bene, ma ricordiamoci che, quando si spostano le squadre, si spostano comitive di 30-40 persone. Può avere un senso giocare a porte chiuse se questa forma influenzale resta limitata a dov'è adesso, ma credo ci sarà uno sviluppo e altre regioni verranno interessate. Fermare il campionato non è un'eresia".
Di fronte alle domande dei tifosi italiani, tra queste anche quelle legate al recupero delle gare sospese, Castellacci ha infine chiesto massima concentrazione su quella che è la cosa più importante in questo momento per il nostro paese: "Siccome tutti parlano dei recuperi, degli ingorghi delle partite, in questo momento la priorità in Italia non è il calcio – ha concluso l'ex medico azzurro – La priorità è un'altra. Le cose che possono sembrare fantascientifiche diventano realtà".