Coronavirus, l’associazione calciatori spagnola chiede lo stop di tutti i campionati
L'emergenza Coronavirus sta cominciando a spaventare anche i paesi confinanti con l'Italia. Tra questi anche la Spagna, che in attesa di ospitare le partite di Champions ed Europa League, si sta ponendo il grande dilemma se continuare o meno con la Liga e con gli altri campionati professionistici. Dopo l'appello accorato della Associazione Italiana calciatori, anche quella dei giocatori spagnoli si è fatta sentire attraverso un comunicato emesso poche ore fa: un documento nel quale è stato chiesto lo stop di tutti i campionati in corso in terra spagnola, che per il momento le istituzioni hanno deciso di far disputare a porte chiuse.
"Viste le misure adottate dal governo e le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale dell'AFE (Associacion de Futbolista Espanoles) – in relazione non solo al fatto di attività con presente il pubblico, ma soprattutto alle condizioni dei lavoratori, e raccogliendo la sensazione del sindacato a tale scopo, chiediamo che le misure attuate siano presiedute dalla garanzia di rischio minimo per i giocatori di tutte le categorie. E per questo, espressamente, abbiamo richiesto la sospensione di tutte le partite di tutte le divisioni e tutte le categorie di entrambi i sessi. Data la situazione, abbiamo fatto questa richiesta pensando esclusivamente alla salute dei giocatori che rappresentiamo".
La preoccupazione di Mario Suarez
Alla lettera aperta pubblicata dall'associazione calciatori spagnoli, sono seguite anche le prese di posizione dei calciatori stessi: anche loro in ansia a causa del propagarsi del virus. Mario Suarez, centrocampista del Rayo Vallecano ed ex giocatore di Atletico Madrid, Fiorentina e Valencia, si è fatto portavoce di molti suoi colleghi postando tutta la sua preoccupazione sul suo profilo Twitter: "Praticare lo sport, nel mio caso il calcio, senza pubblico non ha senso – ha twittato il giocatore – Giocare a porte chiuse è un'incongruenza e la salute viene prima di tutto. Ma nei viaggi di gioco (treno, aereo…) non c'è rischio? Se la situazione è così grave, il campionato va sospeso".