Coronavirus, l’ad del Dortmund avverte: “Torneremo a giocare solo a porte chiuse”
Dopo aver preso un po' sottogamba il problema, ora anche la Germania si sta rendendo conto della gravità della situazione. L'emergenza Coronavirus ha infatti convinto la ‘Deutscher Fußball-Bund' a sospendere Bundesliga e Zweite Bundesliga fino al 2 aprile e a fare importanti riflessioni sul futuro dei due campionati tedeschi. Intervistato dalla televisione ‘ARD', l'amministratore delegato del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke, ha così messo le mani avanti e avvisato tutti i tifosi: "Non vedremo una normale partita di calcio per molto tempo. Se in questa stagione torneremo a giocare, lo faremo soltanto a porte chiuse".
L'ipotesi anticipata dal CEO della società di Dortmund non è così utopistica, e rischia di diventare una specie di linea guida anche per tutti gli altri tornei del vecchio continente: Serie A compresa, dove ad oggi sembra davvero impensabile tornare in campo in uno stadio con migliaia e migliaia di appassionati sulle tribune. La conclusione del campionato in Germania, così come quella dei tornei degli altri paesi, dipenderà però anche dalla possibilità di trovare date utili in un calendario particolarmente intasato da coppe europee, coppe nazionali ed Europeo. "Ma penso, e spero, che Euro 2020 venga rinviato – ha aggiunto il dirigente del Borussia Dortmund – In queste condizioni è impensabile giocare la partita d'apertura a Roma il 12 giugno. Mi aspetto che l'Europeo venga rimandato".
Il ritorno alla normalità
Inizialmente contrario a fermare la Bundesliga, e per questo anche criticato da una parte della tifoseria tedesca, anche l'amministratore delegato del BVB alla fine si è arreso al Coronavirus: "Il calcio ha fatto tutto il possibile per ridurre al minimo i rischi, ma i vertici della Federazione hanno preso una decisione che deve essere rispettata. Rimandare ancora gli allenamenti delle squadre? Questo non ha senso, perché ad un certo punto dovremo tornare alla normalità, ovviamente senza esagerare – ha concluso Hans-Joachim Watzke – Non ritengo sia così serio il rischio per la salute dei giocatori".