Coronavirus, la paura del Papu Gomez: “Sembra di vivere in un film horror”
Reduce dalla trionfale notte di Valencia, dove con i suoi compagni è riuscito a battere gli spagnoli e a conquistare i quarti di finale di Champions League, Alejandro Gomez ha raccontato ad un'emittente radiofonica argentina il terribile momento che sta vivendo l'Italia intera: "Questo è come un film horror, non sto esagerando – ha spiegato il Papu agli ascoltatori di Radio Club 94.7 – C'è una crisi molto importante, gli ospedali sono pieni, le persone sono contagiose e muoiono. Ci sono 300 infetti al giorno e la gente sta morendo. È un problema nazionale e mondiale. Fino a una settimana fa era tutto come al solito e ora è una città fantasma".
Il rischio di contagio
Il riferimento del giocatore dell'Atalanta è ovviamente Bergamo: una delle città più colpite, il posto dove ha deciso di vivere con la famiglia. "Qui la routine è cambiata completamente – ha aggiunto il giocatore di Gasperini – Sono passati 15 o 20 giorni da quando i ragazzi sono andati a scuola. Fino ad una settimana fa la gente non aveva capito il rischio: i centri sciistici erano pieni, le persone uscivano a fare una passeggiata e mangiavano nei ristoranti come se nulla fosse accaduto. Dopo il decreto del governo, tutti hanno iniziato a rimanere a casa".
L'indignazione per la scelta dell'Uefa
"La partita tra Liverpool e Atletico? Non ci potevo credere. Non puoi più essere in contatto e la gente non lo vuol capire – ha aggiunto l'attaccante – Abbiamo dovuto giocare a Valencia e non c'era controllo all'aeroporto nonostante il fatto che venissimo dalla peggior area del mondo. In Spagna ci sono 2.000 casi, ma sono come noi 15 giorni fa. Non stanno tenendo conto di ciò che sta accadendo. Bisogna prendere tutte le precauzioni, lavarsi le mani, evitare il contatto con le persone, non mandare i bambini a scuola. Insomma bisogna stare a casa e lasciarsi alle spalle la vita sociale perché il rischio di contagio è molto alto".