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Coronavirus, la Liga pensa al tour de force tra maggio e giugno: 4 partite ogni 10 giorni

La Spagna del calcio s’interroga sul destino del massimo campionato. L’ultima ipotesi per portare a termine la Liga in caso di conclusione dell’emergenza Coronavirus, prevede un vero e proprio tour de force di partite tra maggio e giugno. Si potrebbe arrivare a giocare quattro volte ogni dieci giorni.
A cura di Marco Beltrami
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Il calcio internazionale prova a riorganizzarsi. Sperando che l'emergenza Coronavirus rientri al più presto le Federazioni dei vari Paesi continentali, stanno studiando diverse soluzioni per provare a concludere la stagione. La Lega Calcio spagnola a tal proposito sta valutando anche l'ipotesi di un vero e proprio tour de force di partite. Se la Liga, dovesse riuscire a ripartire il 16 maggio, il torneo potrebbe chiudersi il 30 giugno, con la prospettiva di far giocare fino ad un massimo di 4 partite ogni 10 giorni.

Emergenza Coronavirus, quando si tornerà a giocare in Spagna

Anche in Spagna dunque ci s'interroga sul destino del massimo campionato di calcio. L'ultima ipotesi presa in considerazione è arrivata da presidente della Liga Javier Tebas, ai microfoni del Mundo Deportivo. La speranza che è l'emergenza Coronavirus, possa rientrare al più presto, anche se ormai non sembrano esserci dubbi sulla necessità di diverse settimane prima della ripresa delle attività. Se il torneo dovesse riuscire a ripartire entro il 16 maggio, allora si potrebbe optare per una soluzione che garantisca la conclusione delle attività entro il 30 giugno.

Spagna, possibili tour de force con 4 partite in 10 giorni nella Liga

Se così fosse, le squadre andrebbero incontro ad un calendario a dir poco fitto. Dopo una sorta di mini-preparazione di due settimane si tornerebbe a giocare a ritmo forsennato, con partire in programma anche a 48 ore di distanza, con 4 match ogni 10 giorni. In questo modo si cercherebbe di arrivare al fischio finale della Liga entro il 30 giugno, con il campionato spagnolo che sfrutterebbe i giorni della settimana per giocare, lasciando al week-end i match di Champions League. Un'abbuffata di gare dopo un periodo d'astinenza che potrebbe permettere anche di non vedere perduti gli introiti provenienti da sponsor e televisioni

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