Coronavirus, Jovic si scusa per non aver osservato l’obbligo di autoisolamento in Serbia
Non sembra esserci pace per Luka Jovic. Il calciatore serbo del Real Madrid è stato denunciato per ha violato l'obbligo di quarantena dopo il suo ritorno a Belgrado dalla Spagna e per scusarsi l'ex attaccante dell'Eintrahct di Francoforte ha affermato che le autorità non gli hanno fornito informazioni precise dopo il suo arrivo in Serbia. Su Instagram Jovic ha confermato di essere risultato negativo al tampone del Coronavirus in Spagna e che ha deciso di tornare nel suo paese per essere vicino alla propria famiglia. Il calciatore ha dichiarato di avere concordato il suo viaggio con la dirigenza del Real Madrid e in una stories di Instagram si è espresso così:
Quando sono giunto in aereo a Belgrado sono stato sottoposto a un nuovo test, che è risultato di nuovo negativo. Purtroppo alcune persone hanno svolto il proprio lavoro in modo poco professionale, non dandomi istruzioni precise sul comportamento in autoisolamento.
Jovic: In Spagna andavo in farmacia e al supermercato, qui invece no.
Il giovane calciatore della Casa Blanca ha parlato delle misure restrittive e delle differenze tra quelle del suo paese e quelle vigenti in Spagna:
Lì potevo andare in farmacia e al supermercato, qui invece no. Mi scuso con tutti se in qualche modo sono stato una minaccia (di infezione), e spero che tutti insieme riusciremo a sconfiggere tutto questo. Appoggio alla Serbia e stiamo insieme.
Denunciato Ninkovic dell'Ascoli per aver viola l'obbligo di quarantena
Oltre al giocatore del Real Madrid c'è anche un giocatore che milita in Italia che si è diretto verso la Serbia e che avrebbe violato l'obbligo di autoisolamento: si tratta di Nikola Ninkovic dell'Ascoli. Anche per il laterale del club ascolano è arrivata la denuncia delle autorità serbe e questi due episodi non sono piaciuti alla premier serba Ana Brnabic, che non aveva lesinato criticato per la decisione dei due atleti di fare ritorno in patria nel bel mezzo della pandemia.