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Coronavirus, in Nicaragua si continua a giocare: in campo con mascherine e guanti

Nonostante la pandemia abbia raggiunto anche lo stato dell’America centrale, il massimo campionato di calcio non si è fermato. Per protestare contro la decisione della federazione, e per proteggersi dall’eventuale contagio, i giocatori del Diriangén sono così scesi in campo indossando mascherine sul volto e guanti chirurgici sulle mani.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante il pericolo di contagio, in Nicaragua si continua a scendere in campo. Dopo le gare giocate in Bielorussia nell'ultimo weekend, sono infatti arrivate anche quelle della "Premier Division": il massimo campionato dello stato dell'America centrale. A far balzare agli onori delle cronache l'unico torneo non ancora sospeso in America nonostante la pandemia, è stata la partita a porte chiuse tra il Diriangén (uno dei club più antichi del paese) e il Deportivo Ocotal: terminata 2-0 per i padroni di casa.

Lo spazio conquistato sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo, il match se l'è però conquistato non per il risultato finale ma per come il Diriangén si è presentato in campo: indossando mascherine sul volto e guanti chirurgici sulle mani. La scelta dei giocatori del club di Diriamba, città situata nel sud ovest del Nicaragua, è stata presa in segno di protesta contro la federcalcio locale che non ha voluto fermare il campionato nonostante la richiesta formale della dirigenza del Diriangén.

Bernardo Laureiro - Copyright 'La Prensa'
Bernardo Laureiro – Copyright ‘La Prensa'

La testimonianza di Bernardo Laureiro

"Dobbiamo giocare e lo abbiamo fatto cercando di prendere tutte le precauzioni del caso ma tenere una mascherina sul volto durante il match è impossibile – ha spiegato Bernardo Laureiro, attaccante uruguagio del Diriagén, in un'intervista rilasciata a ‘Mundo Deportivo' – Qui in Nicaragua per ora ci sono pochissimi casi, il Governo ha detto che ci sono tutte le condizioni per giocare. E lo faremo fino a quando non ci diranno il contrario. Con tutte le precauzioni del caso: ci cambiamo a casa, ci laviamo a casa, stiamo distanti negli allenamenti, ma poi in campo non può essere così, il calcio è un gioco di contatto".

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