Coronavirus, il Napoli si ferma: allenamenti sospesi dopo il rinvio della Champions League
Si erano già fermati tutti, mancava soltanto il Napoli di Rino Gattuso. Dopo la decisione dell'Uefa di rinviare tutte le partite di Champions League, compresa ovviamente anche quella che avrebbe dovuto giocare la squadra partenopea al Camp Nou di Barcellona, Insigne e compagni hanno raccolto tutti i loro effetti personali dagli armadietti del centro sportivo campano e sono dunque tornati a casa dopo la comunicazione ufficiale della sospensione degli allenamenti.
La richiesta di Damiano Tommasi
Le porte di Castel Volturno si sono quindi chiuse e rimarranno blindate fino a data da destinarsi. Un soluzione sensata, alla luce di ciò che sta accadendo nel paese, presa anche dopo il ‘consiglio' dell'Associazione Italiana Calciatori: "Ho scritto a Giuseppe Conte, Vincenzo Spadafora, Giovanni Malagò. Gabriele Gravina, Paolo Dal Pino, Mauro Balata e Francesco Ghirelli – aveva rivelato su Twitter Damiano Tommasi, presidente dell'AIC – Fermare il calcio è l'atto più utile al Paese in questo momento. Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d'emergenza".
L'invito a non allenarsi
Anche la stessa Lega di Serie A aveva dato disposizioni chiare a tutte le squadre impegnate in Europa: "Alla luce dell’interruzione del Campionato fino al 3 aprile è fortemente consigliata per le Società non impegnate nelle coppe Europee la sospensione degli allenamenti per 7 giorni, salvo successive indicazioni". Un consiglio che era stato preso alla lettera da tutte le squadre, soprattutto da quelle che hanno dovuto optare per un auto isolamento a causa dei primi casi di contagio riscontrati nel massimo campionato: quelli di Daniele Rugani della Juventus e di Manolo Gabbiadini della Sampdoria.