Coronavirus, Ekdal: “L’asilo di mia figlia ha chiuso. C’è grande preoccupazione”
L'emergenza Coronavirus scoppiata in Italia (qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla situazione) ha spinto il Governo ad adottare misure straordinarie in termini di profilassi e organizzazione dei servizi pubblici. È uno stato di allerta che ha coinvolto tutto il Paese, a cominciare dal Nord dove si sono verificati i primi focolai. Una situazione che ha avuto riflessi anche sul mondo del calcio. Partite rinviate, altre che saranno giocate a porte chiuse, incertezza sulle date di recupero e più ancora per le decisioni che verranno prese nell'immediato futuro per l'evoluzione dell'epidemia si accompagnano ai timori che investono anche i club di Serie A e i giocatori.
Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria, ha rilasciato un'intervista all'emittente svedese Viasat raccontando sensazioni, umori e soprattutto cosa sta accadendo in particolare a Genova.
Dove vivo non si sono verificati ancora casi di contagio – ha ammesso Ekdal – ma c'è lo stesso una grande preoccupazione. L'asilo di mia figlia ha chiuso e domenica scorsa saremmo dovuti scendere in campo (contro l'Inter, ndr) ma la gara non è stata disputata.
Situazione delicata ma non allarmante, come spiegato dal governatore della Regione, Toti, nel corso di una diretta su Facebook attraverso il proprio profilo. In Liguria sono 19 i casi di positività al morbo, di questi solo 6 hanno richiesto il ricovero in strutture ospedaliere, le loro condizioni sono sotto stretta osservazione medica e costantemente monitorati.
Per il momento sono abbastanza calmo – ha aggiunto il calciatore della Samp, come riportato da calciomercato.com – ma se si verificasse un caso anche a Genova non credo che sarei così tranquillo come adesso. Per adesso faccio la vita di sempre. Cosa diciamo tra noi calciatori? Se ne parla e ci chiediamo quali siano le migliori precauzioni da adottare.