Coronavirus, anche la Russia dice stop al calcio: campionati sospesi fino al 10 aprile
Anche la Russia del calcio si è "arresa". La Federcalcio russa ha ufficializzato lo stop di tutti i campionati, per l'emergenza Coronavirus. Non si giocherà addirittura fino al 10 aprile 2020, con la speranza che la situazione migliori e non comporti ulteriori stop. La RFU aveva inizialmente optato, nei giorni scorsi, per la disputa dei match a porte chiuse, ma alla luce della diffusione del contagio si è vista costretta sulla scia di quanto accaduto in altri Paesi a sospendere le attività
Coronavirus, la Russia dice stop al calcio fino al 10 aprile
La RFU, ovvero la Federcalcio russa ha ufficializzato in una nota la decisione di sospendere tutti i campionati di calcio fino al 10 aprile. Questo il comunicato arrivato al termine dell'incontro di stamane: "Martedì 17 marzo si è tenuta a Mosca una riunione dell'Ufficio di presidenza del Comitato esecutivo della RFU, in cui è stata presa la seguente decisione: A causa della minaccia della diffusione dell'infezione da coronavirus in Russia (2019-nCoV), sospende dal 17 marzo 2020 al 10 aprile 2020, inclusivamente, tutti gli eventi sportivi calcistici organizzati sotto l'egida della RFU, comprese le competizioni organizzate / condotte dalle leghe, federazioni calcistiche regionali e loro associazioni".
Coronavirus, campionati sospesi in tutto il mondo
Aumenta dunque il numero dei campionati di calcio sospesi per l'emergenza Coronavirus. Italia, Portogallo, Olanda, Francia, inghilterra, Scozia, Stati Uniti, Spagna, Russia, Argentina, Messico sono solo alcuni dei Paesi in cui il pallone ha smesso di rotolare sul terreno di gioco. Al momento in attesa di ulteriori indicazioni si continua a giocare a porte chiuse in Belgio, Ungheria, Bulgaria, Turchia, Serbia, e Grecia, ma lo stop è dietro l'angolo. Adesso bisognerà solo capire come si concluderà la stagione, nella speranza che l'emergenza rientri al più presto. In caso di fumata bianca, lo slittamento dei calendari è molto probabile con il rinvio di Euro 2020.