Coronavirus, il Papu Gomez: “Sarà molto difficile tornare a giocare di nuovo”
Tra le città più colpite dal Coronavirus c'è Bergamo. Nel capoluogo lombardo, purtroppo sempre in prima pagina per il numero di contagiati e quello drammatico dei deceduti, vive con ansia e paura anche Alejandro Gomez: il capitano dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini. "Io fortunatamente sto bene, ma il mio stato d'animo non è il top – ha dichiarato il ‘Papu' a Sky Sport – La situazione del paese non è la migliore, uno cerca di essere positivo ma ogni giorno ci sono notizie brutte. Uno quando si alza e legge le notizie gli rimane del rammarico. Non si può fare altro che rimanere a casa, essere positivi e sperare che tutto questo possa finire presto".
L'emergenza Covid-19 ha di fatto spento l'entusiasmo nei confronti della squadra bergamasca: protagonista di una straordinaria cavalcata in Champions League. "Negli ultimi quattro anni tutti insieme abbiamo reso felice una città intera e siamo consapevoli di questo – ha aggiunto l'argentino – Quello che stiamo vivendo è qualcosa di terribile che ancora non riesco a capire, non riguarda solo Bergamo ma tutta la Lombardia e tutta Italia, siamo il paese con più contagiati. È strano, perché in questo periodo uno dovrebbe essere molto felice, orgoglioso di quello che sta facendo con la squadra, ma adesso dobbiamo guardare ad altro e pensare alle famiglie che stanno soffrendo".
Il pessimismo di Gomez
Il dolore per quello che sta vivendo la città di Bergamo, si unisce ai grandi dubbi di Gomez circa la ripresa del campionato e della stagione: "In questo momento faccio fatica a pensarci, cerco di tenermi in forma e allenarmi un po' ogni giorno, un’oretta e mezza, due, provo a mettere la testa un po' lì, anche se è difficile. Uno guarda le notizie tutto il tempo. È difficile pensare al calcio, in questo momento è l’ultima cosa che mi interessa. Non so se tornerà, se torneremo a giocare d’estate o tra qualche mese, sinceramente il paese si deve mettere a posto, sarà molto difficile tornare a giocare di nuovo. Sarà come prima a porte chiuse, ma comunque devi fare le trasferte, prendere i voli, spostarti in pullman, andare negli alberghi: come fai a tornare a giocare? Questa è una grande domanda che mi faccio".