Corona svela la fonte che gli dice tutto sulle scommesse: risale all’Inter di Mourinho
Fabrizio Corona è sicuro: senza le sue rivelazioni, centellinate giorno per giorno sia con dichiarazioni che con post e video su Instagram, non ci sarebbe stata nessuna accelerata pubblica nell'inchiesta della Procura di Torino sul giro di scommesse illecite, ovvero piazzate su bookmakers online non autorizzati dai Monopoli di Stato e gestiti da ambienti contigui alla criminalità. Non ci sarebbe stato neanche il blitz della Digos a Coverciano, un colpo al cuore terribile per il calcio italiano, con le immagini degli agenti nel centro federale azzurro – e di Tonali e Zaniolo accompagnati a colloquio da Buffon – che hanno fatto il giro del mondo.
"Non sarebbero mai andati lì se Dillinger non avesse fatto i nomi – spiega Corona al Corriere della Sera – Loro li sapevano ma avrebbero aspettato la partita dell'Italia. Stiamo facendo praticamente due inchieste parallele. Questa è la prima volta che lavoro con la Procura diciamo non da infame, ho fatto sette anni di galera… Sappiate che sono coinvolti almeno altri 10 calciatori, 5-6 procuratori e ci sono pure le bische clandestine. Quante squadre di calcio sono coinvolte? Cinque-sei. I nomi non posso farli altrimenti vengo indagato".
Il 49enne fotografo catanese è scatenato in questi giorni di adrenalina pura, col suo nome citato praticamente ovunque assieme a quelli dei calciatori finora usciti, ovvero Fagioli, Tonali e Zaniolo, oltre a Zalewski, il cui nome fatto ieri da Corona non è tuttavia iscritto nel registro degli indagati di Torino né risulta in alcun modo alla Procura federale (e il giocatore della Roma, impegnato in Polonia con la sua Under 21, ha giurato di non aver mai scommesso in vita sua). "Sto spaccando l'Italia", rivendica con orgoglio Fabrizio, ben sapendo quanto sia importante il calcio nel nostro Paese.
In molti si sono chiesti chi sia l'informatore di Corona, una fonte che ha dimostrato coi fatti di essere super affidabile, avendoci preso finora su tutto. Qualcuno aveva pensato a talpe interne alla Procura, ma lui smentisce: "Solo lavoro giornalistico – giura, svelando poi chi è la fonte – È lo zio di un ex calciatore dell'Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli. Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato… lo zio racconta che suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca. Tutto verificato".
"Ci sono anche dei Presidenti… Il problema è che questi giocatori sono malati, la ludopatia è una dipendenza come la coca, sono sfruttati dal sistema… giocano prima alle slot, a blackjack, poi le bische e diventano vittime della malavita. Io so di questi ma ce ne saranno molti altri, non parliamo poi della B – continua Corona, che poi gongola pensando agli affari che si sono impennati – In una settimana siamo diventati punto di riferimento per tutta l'informazione. Oggi in Italia ci sono solo due cose: Hamas e questa… e questa l'ha fatta la banda Dillinger… siamo dei fuorilegge dell’informazione che rischiano la vita. Mi verranno a cercare le curve e i malavitosi ma siamo riconosciuti e il sito vale un sacco di soldi…".