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Cori razzisti contro Vlahovic a Bergamo, lui si vendica col gol: l’urlaccio ai tifosi dell’Atalanta

Dusan Vlahovic in Atalanta-Juventus è stato beccato a più riprese dai cori razzisti dei tifosi di casa. Dopo il gol del 2-0 si è vendicato alla sua maniera.
A cura di Marco Beltrami
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Una sfida intensa quella tra Atalanta e Juventus con in palio pesantissimi punti per la Champions, finiti nelle casse dei bianconeri. Purtroppo non è mancato anche un episodio tutt'altro che edificante, ovvero i cori discriminatori nei confronti di Vlahovic. Una situazione che si era già verificata quando il centravanti vestiva la maglia della Fiorentina. Il serbo però dopo essersi infuriato si è preso la rivincita con il gol.

Tutto è partito dopo un contrasto di gioco, con il bomber della Juventus che si è lamentato a più riprese con l'arbitro. A quel punto i tifosi di casa hanno iniziato ad intonare un coro che non è purtroppo una novità, di natura razzista: "Sei uno zingaro!". Imbarazzo in campo anche per l'arbitro Doveri che per qualche secondo ha sospeso le ostilità su "richiesta" anche dello stesso calciatore serbo, molto arrabbiato.

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In particolare Vlahovic ha a più riprese richiamato l'attenzione sia del direttore di gara sia del quarto uomo, portandosi il dito all'orecchio. Le telecamere hanno poi immortalato il suo labiale inequivocabile: "Cos'è questo??". Una sottolineatura dunque dei beceri cori che si sono sentiti a più riprese. Il direttore di gara come da procedura, ha spinto lo speaker dello stadio a far partire il classico annuncio con l'invito ai tifosi di casa a terminare immediatamente gli insulti.

In realtà, i cori sono proseguiti con Vlahovic che ha continuato a giocare tradendo anche con il linguaggio del corpo un certo nervosismo. La sua vendetta però era dietro l'angolo: in pieno recupero dopo una bella ripartenza, Chiesa gli ha servito un bel pallone ed ecco la conclusione a giro nel sette a battere il portiere dell'Atalanta.

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Un'esplosione per Vlahovic che subito si è portato il dito davanti alla bocca per zittire la curva avversaria. Incontenibile l'attaccante della Juventus che con la sua rete ha chiuso di fatto la partita. Subito in campo sono arrivati anche i giocatori della panchina, con l'abbraccio collettivo per Vlahovic anche per evitare magari gesti plateali di "vendetta" nei confronti dei sostenitori che lo avevano beccato.

Una soddisfazione enorme per Dusan che poi a più riprese si è battuto il petto urlando "Sono io, sono io". Una bella rivincita per lui che si è tolto un sassolino enorme memore anche di quella pessima atmosfera del passato quando vestiva la maglia viola, e dovette incassare gli insulti dei sostenitori nerazzurri. L'arbitro Doveri però dopo che il bomber è tornato a metà campo ha sfoderato il cartellino giallo, punendo l'esultanza troppo veemente.

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