Cori razzisti a Vlahovic, la reazione non vista dei calciatori dell’Atalanta: un segnale alla curva
Cosa resta di Juventus–Atalanta? Ci sono alcune immagini che sono passate sotto traccia rispetto al polverone sollevato dagli insulti razzisti rivolti dai tifosi bergamaschi a Dusan Vlahovic, all'inseguimento dell'arbitro Doveri (che bracca il calciatore e poi lo ammonisce per la reazione e l'esultanza dopo il raddoppio), al distinguo fatto dal tecnico Gasperini, alle polemiche che hanno accompagnato quel frangente molto simile a quanto subì Lukaku dell'Inter all'Allianz Stadium, al precedente della "grazia" concessa dal presidente federale, Gabriele Gravina, all'attaccante belga.
In un video pubblicato su Tik Tok suscitano certamente biasimo le urla che si sentono a corredo ("sei uno zingaro! sei uno zingaro" viene gridato verso l'attaccante serbo preso di mira) ma la prospettiva del campo, agevolata dalla posizione degli spalti dove viene effettuata la ripresa, offre anche la possibilità di fissare l'attenzione su un particolare: l'atteggiamento di alcuni calciatori della ‘dea' che ascoltano quei cori e si lasciando andare a una mimica inequivocabile.
Sono almeno tre quelli che compaiono nella breve sequenza e prendono posizione: si girano verso il settore più caldo dei sostenitori nerazzurri e, con gesti abbastanza chiari, li invitano a smettere (due di loro agitano alzano le braccia e le agitano come a dire "basta, basta… fermatevi). Non servirà, considerata l'eco di quegli slogan all'interno dello stadio. Non servirà nonostante la breve sospensione dell'incontro disposta dal direttore di gara come da regolamento e il messaggio diffuso dagli altoparlanti del Gewiss Stadium.
Poco prima della seconda rete Vlahovic, che quelle espressioni le aveva sentite ma se l'era tenute dentro provando a restare concentrato solo sul match, aveva risposto sfogando tutta la propria rabbia repressa portando il dito indice davanti alla bocca e poi correndo verso la propria panchina sommerso dall'abbraccio dei compagni, salvo ricevere il cartellino giallo da Doveri.
La Federcalcio interverrà nei suoi confronti e lo "grazierà" come accaduto con Lukaku? Allora la Figc decise di emendare quel provvedimento perché il belga, già diffidato, sarebbe stato squalificato per il match successivo (la semifinale di ritorno di Coppa Italia) arrecando un danno oggettivo e immediato alla squadra. E Gravina lo graziò. Intanto ha manifestato solidarietà alla società e al calciatore. Non è la prima volta Vlahovic viene aggredito verbalmente da epiteti del genere: gli era successo in Coppa Italia contro la Fiorentina e contro la stessa Inter a San Siro.