Cori antisemiti dei tifosi dell’Inter: il club prende le distanze, la Procura apre un’inchiesta
Un derby splendido, giocato al meglio da due squadre che per 90 minuti e oltre non si sono nascoste: gol, spettacolo, capovolgimenti di fronte e risultato incerto. Anche qualche colpo quasi proibito e una tensione che si è avvertita benissimo ancor prima del fischio di inizio. Ingredienti che hanno fatto del 3-2 del Milan sull'Inter nell'ultimo derby un mix vincente e di gusto, guastato però da alcuni cori che sono piovuti da un San Siro gremito, in zona nerazzurra e che, a seguito dei quali, adesso la Procura federale ha aperto un'inchiesta che porterà a una probabile lunga squalifica per la Curva Nord.
Una nota stonata, che rovina l'intero spartito cantato a memoria da tutti i protagonisti presenti. Anche dalle due tifoserie ancora una volta protagoniste nel pre gara con le rispettive coreografie da far saltare i nervi agli avversari e ad esaltare i propri colori e passione. Ma quanto è arrivato, fino in campo, dal settore ospiti (l'Inter tecnicamente giocava fuori casa) e registrato dai vari audio all'interno dello stadio adesso è oggetto di indagine federale e si presenta come una macchia sul club nerazzurro.
La nota federale emessa nel pomeriggio di lunedì 5 settembre è stata più che chiara e perentoria: "La Procura Federale ha avviato le indagini del caso sui cori di stampo antisemita da parte delle tifoserie ospiti di Fiorentina-Juventus e Milan-Inter. È stato inoltre aperto un fascicolo sulle dichiarazioni rese dall’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri dopo la gara Lazio-Napoli di sabato scorso. Accuse recanti accuse nei confronti dell’arbitro dell’incontro e dell’intera classe arbitrale".
Ma cosa dicevano i cori lanciati dai tifosi nerazzurri verso quelli rossoneri? "I Campioni d'Italia sono ebrei", questa la cantilena denunciata direttamente dagli account ufficiali del Milan che hanno retwittato e aggiunto la frase sconsolante "che tristezza". Il tutto è avvenuto prima del fischio di inizio, all'ingresso delle squadre in campo. Non importa il fatto che in altri settori non si sia sentito il becero ritornello esclamato dai più focosi supporter nerazzurri, inebetiti oltremodo evidentemente dall'attesa del derby perché adesso ci saranno provvedimenti disciplinari. E rischiano di non essere leggeri: dall'inchiesta in corso ci si aspettano sanzioni importanti da parte del Giudice Sportivo fino ad una probabile squalifica per tre turni al settore Curva Nord, come già avvenuto in passato. Come poi spesso accade, due turni verranno sospesi per un anno e inflitti unicamente in caso di recidiva, ma resteranno come una spada di Damocle per il resto della stagione.
Ciò che fa ancor più male è che sono sopraggiunti in un clima gara che, al di là della nota agonistica che mai manca in certe situazioni, si è dimostrato sereno e pacifico sia prima, durante che dopo i 90 minuti, al di là del risultato. Come accade oramai da anni, visto che tra le due tifoserie milanesi da tempo vige una sorta di autodisciplina nel non travalicare la linea del contatto diretto. E ciò che dispiace è sentire quei cori provenire da una società che ha da sempre combattuto ogni discriminazione, in prima persona e in tempi non sospetti. Non è un caso che la società interista abbia risposto via social con un post particolarmente sentito, che rivendica la propria ideologia e di rimando prenda ogni distanza da quanto accaduto: "Brothers Universally United", fratelli universalmente uniti. E separati dai quattro idioti di sabato pomeriggio.