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Conte vuole “abolire il mercato di gennaio”, ma il messaggio che manda tra le righe è un altro

Dopo la vittoria col Venezia il tecnico spiega: “C’è chi è più contento, chi più scontento, chi sbaglia a livello di atteggiamento e sbaglia perché può essere distratto. L’obiettivo mio e del club è anzitutto non indebolirci, al massimo restiamo quelli che siamo senza fare danni”. Poi rivela il nuovo ruolo che sta cucendo addosso a Raspadori.
A cura di Maurizio De Santis
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Giacomo "Jack" Raspadori è il classico jolly che cambia la mano e fa saltare il banco. È stato lui a decidere, da subentrato, il match contro il Venezia che sembrava uno di quelli da beffa assoluta. È stato lui a tenere il Napoli ancora lassù, in vetta alla classifica accanto all'Atalanta (in attesa del recupero dell'Inter con la Viola). Palo e rigore fallito da Lukaku, parate provvidenziali di Stankovic, ben 25 tiri in porta (rivelerà Antonio Conte in conferenza) ma senza trovare mai il gol. Ci ha pensato l'ex Sassuolo a scacciare i cattivi pensieri, compresi (forse) quelli di mercato che lo vorrebbero sul tavolo delle pedine da sacrificare per portare in azzurro qualche altro calciatore. Non è l'unico, voci insistenti sussurrano anche il nome di Simeone là davanti oppure di Juan Jesus in difesa.

A tutto questo brusio il tecnico dei partenopei mette la sordina ma non si limita a dire qual è la sua opinione sulle trattative della sessione invernale, tra le righe si legge anche un messaggio molto chiaro rivolto alla società. "Gennaio è un mese che rende le cose un po' complicare a noi allenatori – le parole di Conte in conferenza stampa -. Il mercato in quel periodo dovremmo abolirlo perché c'è chi è più contento, chi più scontento, chi sbaglia a livello di atteggiamento e sbaglia perché può essere distratto. Questo gruppo di 24 giocatori ci ha portato ai 41 punti, tutti si devono sentire coinvolti e partecipi. L'obiettivo mio e del club è anzitutto non indebolirci, al massimo restiamo quelli che siamo senza fare danni".

Roger, ricevuto. L'equilibrio che il Napoli ha raggiunto lavorando duramente e seguendo le indicazioni del tecnico va preservato, è imprescindibile. Ecco perché, se proprio serve muoversi e chiudere operazioni nelle prossime settimane ne deve valere davvero la pena per non correre il rischio di farsi del male da soli. "La squadra è nettamente in crescita sotto tutti i punti di vista, nessuno avrebbe potuto immaginare che dopo 18 partite ci saremmo trovati con 41 punti. Se dobbiamo fare qualcosa devono essere acquisti migliorativi e non peggiorativi in termini di numeri e qualità. Serve pensare al bene del Napoli e non al singolo – ha aggiunto l'allenatore salentino -. Una volta finito il mese di gennaio saremo tutti contenti".

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Il tema mercato cade a fagiolo nella domenica in cui è uno dei calciatori finiti nelle retrovie e in odore di cessione a sbrogliare la matassa. Al riguardo Conte ribadisce un concetto già espresso nelle scorse settimane: il Napoli va rinforzato e non indebolito, lui ritiene Raspadori uno di quelli in qualche modo da tutelare (se proprio non si riesce a piazzare il colpo che ti cambia la vita). E spiega anche perché, parlando del ruolo che gli sta cucendo addosso: "Raspadori ce la stiamo inventando come scelta. Con Jack stiamo lavorando su un discorso da interno di centrocampo, anche se ha qualità differenti rispetto agli altri centrocampisti come Lobotka, Anguissa o Gilmour. Aggiunge qualità in partite bloccate come quella contro il Venezia. È un ragazzo coinvolto nel progetto. Lui ha qualità da trequartista che ci possono portare gol e può rappresentare un’opzione importante".

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