Conte svela cosa ha detto col megafono: “Se non l’avessi fatto saremmo ancora a Capodichino”

Sabato al Maradona arriva la Juventus, il tecnico mette il suo Napoli davanti allo specchio: “Sono imbattuti in campionato e duri da affrontare”. E sul mercato ammette: “Se arriverà qualcuno, ben venga. Se non viene nessuno, stiamo zitti e lavoriamo”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'immagine che accompagna il Napoli verso la sfida con la Juventus è quella di Antonio Conte che, al rientro con la squadra dal Bergamo dopo la vittoria sull'Atalanta, mette la testa fuori dal finestrino del bus, saluta i tifosi, prende il megafono, ringrazia e poi lascia partire il più classico "Forza Napoli" che gasa la folla. Non è che lo avesse a portato di mano, ci tiene a precisare con ironia in conferenza e spiega anche cosa ha detto in quei momenti concitati, di grande euforia collettiva.

"Mi è stato dato – ha ammesso -. Lo dico perché non vorrei qualcuno pensasse che lo avessi in valigia… Me l'hanno passato perché dicessi sue parole e l'ho fatto volentieri per ringraziare tutti i tifosi che erano venuti qui a salutarci, prima e dopo il viaggio. Mi è stato chiesto perché, sinceramente, saremmo ancora a Capodichino se io non avessi detto qualcosa. Sono situazioni quelle che ti porti dentro per tutta la vita a prescindere.".

Sabato sera il Maradona ribollirà come una pentola a pressione. La sfida con la Juve non è mai stata una partita normale, la prossima avrà un valore maggiore perché gli azzurri sono in testa alla classifica, perché batterla equivarrebbe a spingere indietro un'altra potenziale concorrente per stare tra le prime quattro e ambire allo scudetto, perché questo è il momento giusto per crescere ancora come squadra (concetto che Conte ribadisce e rimarca senza sosta) e mettere fieno in cascina per tornare in Europa.

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Quanto al resto, si vedrà più in là ma con un pensiero stupendo in testa: "quando sei lassù poi non vuoi tornare giù", le parole dell'allenatore post Bergamo. Sono sempre attuali ma accanto a esse tiene sempre la giusta percezione della realtà, avverte il suo Napoli. "La Juventus è imbattuta in campionato. Il distacco s'è creato perché ha pareggiato alcune gare che avrebbe potuto vincere. Non dimentichiamoci che noi l'anno scorso eravamo a 20 punti da loro. E ricordiamolo anche rispetto ad altre squadre. Alla Juventus, come all’Inter e al Milan, hai un solo obiettivi: vincere. Non ti puoi nascondere. La Juve è un osso duro, contro di loro giocheremo una di quelle partite che servono per l’autostima, la fiducia e capire a che punto siamo".

A che punto è, invece, il mercato? Danilo ha scelto di tornare in Brasile e l'arrivo del difensore è saltato. La trattativa per Garnacho, al netto dell'accordo col calciatore, s'è fermata per l'intesa non (ancora) raggiunta con il Manchester United. Adeyemi ha detto sì e al Borussia Dortmund non dispiace lasciarlo partire. Cosa aspettarsi? La riposta di Conte è chiara.

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"Ogni finestra di mercato può migliorarti, magari non sarà ora, ma sarà a giugno. Vogliamo tornare in Europa, se dovessimo qualificarci affronteremo il discorso sulla rosa. Non è mai semplice mettere giocatori e non sbagliarne neanche uno. Basta guardare il mercato di due anni dove sono stati spesi 100 milioni in cui alla fine quasi tutto sono andati via in prestito. L’importante è spendere i soldi nella giusta maniera".

La chiosa sgombra il campo da qualsiasi illazione. "Se c’è una buona opportunità lo deciderà il club – ha aggiunto Conte -. Sono venuto a Napoli per aiutare il presidente in un momento di difficoltà. Sono contento di questo gruppo di ragazzi con cui posso andare in guerra. Se arriverà qualcuno, ben venga. Se non viene nessuno, stiamo zitti e lavoriamo, sapendo che in futuro la rosa andrà rinforzata in modo importante".

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