Conte sulla reazione di Vidal al cambio: “Gli deve star bene. Punto e basta”
"Sempre il 22… esce sempre il 22". La reazione di Arturo Vidal al momento del cambio effettuato da Conte non è passata inosservata. Non poteva né per l'espressione delusa difficile da nascondere, né per il senso di fastidio palesato con lo sguardo rivolto verso l'allenatore, né per quelle parole bofonchiate mentre il cileno si dirigeva la panchina. In diretta Tv si è visto e capito tutto, non è stato difficile interpretare il labiale del calciatore che infila il giaccone e si siede più distante rispetto al tecnico. Scuote la testa, sbuffa, china il capo tra le braccia incrociate sulle ginocchia, ogni tanto muove le gambe poggiate sul bordo della postazione riservata ai nerazzurri.
L'ex Barça è nervoso, gli bruciano la sconfitta e più ancora la consapevolezza di non aver disputato una grande prestazione o, almeno, non come vorrebbe da lui l'allenatore. In conferenza stampa Conte commenterà quell'episodio con decisione, censurando in poche parole l'atteggiamento di Vidal. Se per Lukaku spende parole di incoraggiamento e di conforto, rispetto alla pressione mediatica che sta subendo dopo la rissa con Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia, al cileno riserva un rimbrotto molto netto.
Quando i calciatori escono non guardo quali sono le loro reazioni – ammette il tecnico dell'Inter nel replicare alla domanda da studio sul cileno -. Io devo prendere delle decisioni per la squadra, ai calciatori devono star bene punto e basta.
Messaggio chiaro, questione chiusa. Perché Conte lo aveva sostituito con Eriksen? Sia perché aveva bisogno di altro in campo in quella fase del match che vedeva la Juve in vantaggio (finirà 1-2), sia perché il nervosismo del cileno avrebbe potuto creare grattacapi ulteriori all'Inter in vista del ritorno. A Torino mancherà proprio il cileno a causa dell'ammonizione presa contro i bianconeri per un intervento da dietro su Cristiano Ronaldo: era diffidato, la squalifica scatterà automatica. Oltre a lui mancherà anche un altro calciatore: si tratta di Sanchez (pure lui in diffida, subirà la stessa sanzione del connazionale).