Conte sotto shock per la morte di Vialli, rinuncia alla conferenza del Tottenham
Antonio Conte non ce l'ha fatta. Quando gli hanno riferito la notizia della morte di Gianluca Vialli ha sentito il sangue gelarsi nelle vene, gli è mancato il respiro. Era addolorato e aveva lo sguardo perso nel vuoto quando, durante il minuto di raccoglimento per l'amico Ventrone, si chinò per un attimo sula panchina per raccoglimento e per quel senso di pesante che ti lasciano addosso certe cose della vita.
Oggi, per rispetto e profonda commozione, non se l'è sentita di presentarsi dinanzi ai microfoni per parlare della prossima partita di FA Cup contro il Portsmouth. Non aveva senso, non sarebbe stato giusto. È il momento del cordoglio e dei ricordi che affollano la mente. È il momento delle lacrime e della preghiera. È il momento che ne lascia fuori tanti altri e svuota di significato ogni cosa. È il momento di restare in silenzio, a parlare per lui è il vice, Cristian Stellini.
Il tumore al pancreas s'è portato via molto più di un pezzo di storia del calcio italiano e della Nazionale, quell'Italia che aveva accompagnato per mano (assieme al fratello, Roberto Mancini) verso la vittoria degli Europei e poi era stato costretto a lasciare parlando nel suo ultimo messaggio di quei segnali che il suo corpo gli stava inviando. Sapeva che il cancro poteva degenerare e la malattia aggravarsi da un momento all'altro: "Non so quanto tempo ancora vivrò", ha più volte spiegato parlando di come la patologia avesse cambiato la sua prospettiva di vita e il rapporto con famiglia e affetti più cari.
Cinque anni di differenza: Vialli ne aveva 58, Conte ne ha 53. Uno schiocco di dita, una stretta al cuore e ti ritrovi catapultato nel passato. Di nuovo assieme, di nuovo alla Juventus. Il tecnico del Tottenham (in bianconero tra il 1991 e il 2004) e l'ex calciatore si sono incrociati tra il 1992 e il 1996. Luca è stato anche il capitano della ‘vecchia signora' e quando andò via lasciò la fascia proprio all'ex centrocampista. Insieme sollevarono al cielo la Coppa Uefa nel 1993, festeggiarono uno scudetto e una Coppa Italia nel '95 e – più ancora – assaporarono il trionfo della Champions (1996, l'ultima vinta dalla Juventus).
Sliding doors, coincidenze del destino. In comune, sia pure in momenti differenti, hanno anche l'esperienza al Chelsea. Vialli ne è stato calciatore e manager a tempo piano nel '99, oltre quindici dopo su quella panchina di sarebbe accomodato anche Conte dopo aver abbandonato il ruolo di ct della Nazionale italiana.