Conte rifiuta l’ultima offerta indecente del Napoli: nel contratto c’era una clausola disperata
Domenica scorsa Antonio Conte era a Torino e quel che ha visto – prestazione negativa e sconfitta pesante del Napoli contro i granata di Juric – lo ha indotto a rimuginare a lungo. Non è affatto un mistero che il presidente, Aurelio De Laurentiis, lo avrebbe voluto alla guida della squadra disarcionando Rudi Garcia e approfittando di una delle precedenti pause del campionato per avviare il nuovo corso e dare subito la sterzata decisiva a una stagione iniziata sotto una cattiva stella.
L'ex ct della nazionale ha detto "no, grazie" già una volta ribadendo la stima nei confronti del massimo dirigente e l'interesse per una piazza come quella partenopea dove (Juventus a parte e soffiate che arrivano da Roma) farebbe volentieri calcio. Ma a determinate condizioni, che il patron conosce già a cominciare da una essenziale: avere le mani libere e niente ombre dirigenziali sul proprio operato.
La mano è ancora tesa, l'offerta sempre valida: basta un cenno e il massimo dirigente è pronto a smuovere mari e monti per dare alla rosa la figura carismatica, il profilo di respiro internazionale e competenza tecnica necessari per uscire dalla palude in cui i campioni d'Italia sono finiti. Non è solo una strategia dettata dalla disperazione e dalla ricerca dell'uomo salvifico ma anche il tentativo di porre adesso le basi per il futuro prossimo.
In buona sostanza, resettare tutto in corsa e ripartire. Del resto, liquidare Mazzarri sarebbe il male minore considerato che lo stesso allenatore ha sempre saputo di avere un orizzonte abbastanza limitato da quando è stato reclutato all'insegna del ‘c'eravamo tanto amati'. L'amarcord, però, non è bastato a invertire la tendenza in campionato, i numeri inchiodano l'attuale allenatore anche nel raffronto col francese (gli azzurri hanno chiuso il girone di andata al 9° posto con ben 22 punti in meno rispetto a un anno fa) e la squadra è finita in ritiro a ripulirsi l'anima in vista di Salernitana e Supercoppa in Arabia Saudita.
Fare mercato a gennaio e cambiare tecnico. De Laurentiis è convinto sia questa la rotta giusta per lasciare i marosi alle spalle ed evitare di far naufragio. A febbraio torna anche la Champions (negli ottavi c'è la sfida col Barcellona), competizione alla quale tiene molto e un po' gli viene il magone se pensa in quali condizioni rischia di arrivarci il gruppo. Ecco perché – come riporta Il Mattino – nelle ultime ore ha alzato ancora una volta il telefono e chiamato Conte, mostrandosi molto ricettivo ad ascoltarne e accontentarne eventuali richieste per dire sì.
Sul piatto ha messo un contratto di 3 anni con ingaggio da 8 milioni a stagione, carta bianca in sede di trattative (a cominciare dalla sessione di mercato invernale in corso), l'innesto di un direttore sportivo gradito al tecnico salentino (Gianluca Petrachi) oltre a un dirigente, stretto collaboratore di fiducia (Gabriele Oriali), che sia al suo fianco e della squadra. E per rendere irrinunciabile la sua offerta De Laurentiis avrebbe anche rassicurato Conte sui termini dell'accordo garantendogli la possibilità di svincolarsi tra 6 mesi qualora le cose non vadano per il verso giusto e lui stesso non si senta gratificato a sufficienza rispetto al progetto.
Niente clausole, né penali o qualsiasi altra forma di legame. Niente opzioni in favore della società. Nulla. L'impressione, però, è una: Conte resta fedele all'opinione espressa nelle scorse settimane, non vuole saltare su un treno in corsa. Se ne riparlerà a fine stagione. Sempre ne abbia ancora voglia oppure altro da preferire.