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Conte rifiuta l’ultima offerta indecente del Napoli: nel contratto c’era una clausola disperata

Il presidente del Napoli è convinto che il tecnico salentino sia la figura giusta per risollevare la squadra, dare una sterzata alla stagione e in chiave futura. Su piatto gli ha messo una proposta allettante.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Conte resta il tecnico in cima alle preferenze di Aurelio De Laurentiis.
Antonio Conte resta il tecnico in cima alle preferenze di Aurelio De Laurentiis.

Domenica scorsa Antonio Conte era a Torino e quel che ha visto – prestazione negativa e sconfitta pesante del Napoli contro i granata di Juric – lo ha indotto a rimuginare a lungo. Non è affatto un mistero che il presidente, Aurelio De Laurentiis, lo avrebbe voluto alla guida della squadra disarcionando Rudi Garcia e approfittando di una delle precedenti pause del campionato per avviare il nuovo corso e dare subito la sterzata decisiva a una stagione iniziata sotto una cattiva stella.

L'ex ct della nazionale ha detto "no, grazie" già una volta ribadendo la stima nei confronti del massimo dirigente e l'interesse per una piazza come quella partenopea dove (Juventus a parte e soffiate che arrivano da Roma) farebbe volentieri calcio. Ma a determinate condizioni, che il patron conosce già a cominciare da una essenziale: avere le mani libere e niente ombre dirigenziali sul proprio operato.

La mano è ancora tesa, l'offerta sempre valida: basta un cenno e il massimo dirigente è pronto a smuovere mari e monti per dare alla rosa la figura carismatica, il profilo di respiro internazionale e competenza tecnica necessari per uscire dalla palude in cui i campioni d'Italia sono finiti. Non è solo una strategia dettata dalla disperazione e dalla ricerca dell'uomo salvifico ma anche il tentativo di porre adesso le basi per il futuro prossimo.

Domenica scorsa il tecnico salentino ha assistito alla sfida tra granata e azzurri.
Domenica scorsa il tecnico salentino ha assistito alla sfida tra granata e azzurri.

In buona sostanza, resettare tutto in corsa e ripartire. Del resto, liquidare Mazzarri sarebbe il male minore considerato che lo stesso allenatore ha sempre saputo di avere un orizzonte abbastanza limitato da quando è stato reclutato all'insegna del ‘c'eravamo tanto amati'. L'amarcord, però, non è bastato a invertire la tendenza in campionato, i numeri inchiodano l'attuale allenatore anche nel raffronto col francese (gli azzurri hanno chiuso il girone di andata al 9° posto con ben 22 punti in meno rispetto a un anno fa) e la squadra è finita in ritiro a ripulirsi l'anima in vista di Salernitana e Supercoppa in Arabia Saudita.

Fare mercato a gennaio e cambiare tecnico. De Laurentiis è convinto sia questa la rotta giusta per lasciare i marosi alle spalle ed evitare di far naufragio. A febbraio torna anche la Champions (negli ottavi c'è la sfida col Barcellona), competizione alla quale tiene molto e un po' gli viene il magone se pensa in quali condizioni rischia di arrivarci il gruppo. Ecco perché – come riporta Il Mattino – nelle ultime ore ha alzato ancora una volta il telefono e chiamato Conte, mostrandosi molto ricettivo ad ascoltarne e accontentarne eventuali richieste per dire sì.

La delusione dei calciatori del Napoli dopo la sconfitta di Torino.
La delusione dei calciatori del Napoli dopo la sconfitta di Torino.

Sul piatto ha messo un contratto di 3 anni con ingaggio da 8 milioni a stagione, carta bianca in sede di trattative (a cominciare dalla sessione di mercato invernale in corso), l'innesto di un direttore sportivo gradito al tecnico salentino (Gianluca Petrachi) oltre a un dirigente, stretto collaboratore di fiducia (Gabriele Oriali), che sia al suo fianco e della squadra. E per rendere irrinunciabile la sua offerta De Laurentiis avrebbe anche rassicurato Conte sui termini dell'accordo garantendogli la possibilità di svincolarsi tra 6 mesi qualora le cose non vadano per il verso giusto e lui stesso non si senta gratificato a sufficienza rispetto al progetto.

Niente clausole, né penali o qualsiasi altra forma di legame. Niente opzioni in favore della società. Nulla. L'impressione, però, è una: Conte resta fedele all'opinione espressa nelle scorse settimane, non vuole saltare su un treno in corsa. Se ne riparlerà a fine stagione. Sempre ne abbia ancora voglia oppure altro da preferire.

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