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Conte ricorda Schillaci in conferenza: “Per noi del Sud è stato l’emblema di chi ce l’aveva fatta”

Antonio Conte ha aperto la conferenza di presentazione di Juventus-Napoli con un sentito ricordo di Totò Schillaci, scomparso mercoledì: “Per noi tutti del Sud rappresentava un grandissimo esempio”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Antonio Conte già aveva dedicato mercoledì, a poche ore dalla scomparsa di Totò Schillaci a 59 anni per un tumore al colon, un pensiero all'ex idolo calcistico dell'Italia: il tecnico del Napoli aveva postato una storia su Instagram che lo ritraeva assieme al suo vecchio compagno alla Juventus con un semplice "Ciao Totò". Oggi Conte ha voluto aggiungere altro su Schillaci all'inizio della conferenza di presentazione di Juve-Napoli, descrivendo l'ex bomber come "l'emblema di chi ce l'aveva fatta" per gli uomini del Sud come lui.

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Il ricordo di Antonio Conte: "Per tutti noi del Sud Schillaci era un grandissimo esempio"

"Prima di iniziare la conferenza, vorrei rivolgere un piccolo pensiero alla scomparsa di Totò Schillaci – ha esordito Conte appena dopo essersi seduto davanti ai giornalisti – A soli 59 anni ci viene a mancare un calciatore, una persona, che soprattutto per noi del Sud è stato un po' l'emblema, soprattutto durante i Mondiali, di una persona che ce l'aveva fatta ad arrivare in alto. E per noi tutti del Sud rappresentava un grandissimo esempio".

"Sono veramente molto rattristato e molto dispiaciuto – ha continuato Conte – Ho avuto il piacere e la fortuna di giocare con lui, appena sono arrivato nel '91 alla Juventus. Avevo solamente 21 anni, lui già era un giocatore affermato. Un pensiero va anche alla famiglia per la perdita di un'ottima persona".

Successivamente il tecnico del Napoli ha speso altre belle parole per l'eroe delle ‘Notti Magiche' di Italia '90, un ragazzo semplice che resterà per sempre nel ricordo dei tifosi non solo per i suoi gol ma per il modo semplice e generoso di porsi con tutti: "E' inevitabile che da persona appena arrivata a Torino, com'ero io, da persona del Sud, arrivavo da Lecce, avevo legato molto con lui. E lui si era reso molto disponibile. In quel momento, quando arrivai alla Juventus, per me erano tutti dei campioni, ero talmente rispettoso che gli davo del voi a tutti quanti, e quindi io lo vedevo come un idolo nonostante lui fosse una persona molto molto umile, che comunque si mise a disposizione".

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