Conte, lo Scudetto potrebbe avere un piacere doppio: Inter già campione allo Juve Stadium
L'Inter di Conte è ormai lanciata verso uno Scudetto che appare molto difficile da non portare a casa, alla luce degli 11 punti di vantaggio sul Milan secondo e dei 12 sulla Juventus terza. Al di là del distacco che la squadra nerazzurra è stata in grado di scavare – con un ruolino di marcia da record nel girone di ritorno, 10 vittorie nelle prime 10 partite – nel resto del lotto non si vede quella continuità che potrebbe far pensare ad una clamorosa rimonta.
Fatte salve le legittime scaramanzie dell'ambiente interista, ogni giornata che passa permette di aggiornare il conto su quando il Biscione potrebbe vestirsi di tricolore. Mancano 9 giornate al termine dell'attuale Serie A, con dunque 27 punti a disposizione: all'Inter ne bastano 16 per portarsi a 87 totali e trionfare, visto che anche se il Milan le vincesse tutte eguagliando la stessa quota, sarebbe indietro negli scontri diretti (quegli 11 punti di distacco sono di fatto 12).
16 punti significa 5 vittorie e un pareggio, col calendario nerazzurro che recita come prossime 6 partite nell'ordine Cagliari, Napoli, Spezia, Verona, Crotone e Sampdoria. Impegni non proibitivi, a parte la trasferta al ‘Maradona' di Napoli, ma comunque un filotto non facile. C'è tuttavia da considerare che parallelamente Milan e Juve dovrebbero in ogni caso vincerle tutte per ritardare la vittoria matematica dei nerazzurri.
Qualora riescano a tenere viva la fiammella della speranza, l'appuntamento con la festa Scudetto potrebbe essere alla giornata successiva, quando l'Inter ospiterà la Roma il 9 maggio. A quel punto mancherebbero solo due giornate, circostanza non banale, calendario alla mano. Perché al turno successivo – il 16 maggio – andrà in scena Juventus-Inter. Inutile dire che presentarsi allo Stadium con lo Scudetto cucito sulla giacca nerazzurra darebbe un piacere non strettamente calcistico ad Antonio Conte.
Quanto sia vivo il risentimento tra le parti dopo il brusco addio dell'estate 2014 lo dimostrano le urla e i gestacci avvenuti in occasione della semifinale di Coppa Italia, con Conte ed Agnelli protagonisti di uno scambio non edificante per entrambi. Entrare nella casa della Juve ‘costringendo' gli ex dominatori del calcio italiano ad inchinarsi di fronte ai nuovi padroni è qualcosa che davvero per il tecnico salentino non avrebbe prezzo. Rivincita è dire poco.