video suggerito
video suggerito

Conte-Inter, un feeling mai trovato: dal ritiro estivo alla finale, quante accuse al club

Il rapporto fra Antonio Conte e l’Inter non è mai stato sereno. I segnali lanciati dal tecnico durante tutta la stagione, avevano già fatto presagire ad una crisi in atto fra l’allenatore e il club nerazzurro. Dal ritiro estivo fino al post finale di Europa League, le frecciate di Conte a Marotta, Ausilio e Zhang, erano già ben chiare a tutti.
A cura di Fabrizio Rinelli
156 CONDIVISIONI
Immagine

Antonio Conte e l'Inter: una storia già finita in partenza. Dopo la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia, il tecnico nerazzurro si è sfogato in diretta tv annunciando, in pratica, la sua volontà di voler concludere la sua avventura con il club di Zhang. Dal mercato errato alle scelte della società fino all'assenza fisica dello stesso presidente, Conte non si è mai risparmiato durante il corso dell'intera stagione e le premesse di un'addio c'erano tutte.

Screzi anche con Marotta, che l'aveva fortemente voluto con lui anche per dare una continuità al lavoro importante di crescita e rilancio della Juventus. Un continuo di accuse al veleno, battute, frasi messe ben in evidenza che con il passare dei mesi hanno fatto capire come Conte fosse ormai stufo dell'Inter,

Conte e le prime baruffe con la società

L'estate 2019 dell'Inter non è partita benissimo. Prima della sfida contro il Manchester United direttamente in tournée in Cina, arrivò infatti il primo attacco al mercato: "Siamo indietro sulla tabella di marcia. Ambizioni? Ci sono, ma contano i fatti e non le parole". Marotta dovette metterci una pezza e nel frattempo arrivarono Lukaku, Sanchez, Barella, Sensi e Biraghi. Prima della sconfitta di Barcellona però, altra questione, il tema fu la presunta lite fra Lukaku e Brozovic: "Sinceramente penso che in generale l’Inter sia sempre molto chiacchierata sui giornali e tv, ma non può essere una scusa. Le altre società sono più brave a proteggere".

Marotta e la società sono rimasti però nei suoi pensieri anche prima della sfida contro la Juventus a ‘San Siro': "Ci sono degli articoli in cui si parla della futura partita tra Inter-Juventus e scrivono che sarò coperto di insulti. Se fossi in un direttore di giornale prenderei a calci in culo chi li ha scritti". Altro capitolo di una storia che da quel momento in poi, nonostante la sconfitta contro i bianconeri, vedrà i nerazzurri volare in classifica. Nel frattempo entra nel vivo l'ennesimo screzio con la società, questa volta dopo il ko al ritorno contro il Borussia Dortmund in Champions: "Magari venisse anche qualche dirigente a dire qualcosa. Mi sono fidato sul alcune cose, ma non avrei dovuto fidarmi. A chi chiedo esperienza a Sensi e Barella?".

Il 2020 e le buone premesse prima del lockdown

Da quel momento in poi sembra esserci il gelo fra la società e l'allenatore nonostante le parole distensive di Marotta nei vari pre partita. Prima del lockdown l'Inter conquisterà ben 18 risultati utili consecutivi anche se, dopo i pareggi contro Lecce e Cagliari si riaccende nuovamente l'ira del tecnico: "Ci sono tantissimi problemi da risolvere disse verso la fine di gennaioA parte l’Inter le altre hanno tutte aggiunto e non sostituito. L'input è chiaro: soldi da spendere non ce ne sono. I messaggi che mandate non sono chiari: sembra che abbiamo preso metà Real Madrid. Mi auguro di avere pazienza e tempo per lavorare per il bene dell’Inter”.

Il post pandemia è da incubo e dopo la finale arriva la rottura

Le due vittorie contro il Ludogorets nei sedicesimi di finale, hanno permesso all'Inter di andare avanti in Europa League. Ma il post lockdown dei nerazzurri è da incubo e a quel punto arriva l'ennesima stilettata di Conte alla società“E giusto che tutti siano in discussione, me compreso, altrimenti è giusto prendere anche altre decisioni”. Concetto poi ripreso anche dopo il pareggio di Verona il 9 luglio"La rosa è mia perché la alleno io. Ci vuole più rispetto". Non prima dell'ultima sfuriata contro la società per la questione calendari: "Se deve volare uno schiaffo lo prende sempre l'Inter. Quando hanno fatto i calendari i dirigenti erano distratti". E poi quell'attacco alla società al termine dell'ultima giornata che ha ufficialmente aperto la crisi fra le parti: "Inter società debole, zero protezione per noi. Il presidente in Cina..".

Le parole poi dopo la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia sanciscono poi il gelo fra le parti in attesa dell'incontro di martedì che farà definitivamente chiarezza sul futuro del tecnico in nerazzurro.

156 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views