Conte in silenzio nel giorno dello scudetto: “Allenatori top hanno bisogno di progetti top”
"Allenatori top hanno bisogno di progetti top". Basta questa frase di Christian Stellini – vice di Antonio Conte – a spiegare come i dubbi sul futuro del tecnico sia tutt'altro che dissolti. L'allenatore resta in silenzio anche nel giorno della festa scudetto a San Siro. Nemmeno il trionfo meritato, scandito (anche) dalle cinque reti segnate contro l'Udinese all'ultima giornata, è sufficiente perché si conceda ai microfoni. Fa sapere che non parlerà, terrà ancora la bocca cucita. Si sbottonerà solo nell'intervista al canale tematico menzionando solo le ‘cose di campo'.
Cos'altro potrebbe dire rispetto a quanto già enunciato nelle settimane scorse? Nulla. E allora conserva il fiato per la riunione che avrà con lo staff e la dirigenza, il summit che sarà decisivo sulla sua permanenza. È lo snodo del progetto che Suning – dopo aver incassato il finanziamento da 275 milioni di euro del Fondo Oaktree – proverà a chiarire al tecnico, illustrando quali saranno i tagli dolorosi e gli (eventuali) investimenti da effettuare. Poi l'ultima parola spetterà all'ex ct della Nazionale: prendere o lasciare, lo deciderà dopo aver riflettuto bene su ciò che gli verrà messo sul tavolo.
Il futuro di Conte? Se lo chiedono in tanti… – ammette Stellini nelle interviste a DAZN -. Bisogna fare un passo indietro e ripartire da due anni fa, quando Antonio ha iniziato questo progetto triennale importante che doveva riportare l'Inter a vincere in Italia ed emergere in Europa. In Italia abbiamo ottenuto un traguardo fantastico.
È mancata l'affermazione nelle Coppe: sfiorata un anno fa, con la sconfitta in finale di Europa League; mancata in Champions, dove la squadra ha subito la seconda eliminazione consecutiva nella fase a gironi. Ci sarà ancora Conte per riprovarci? La risposta di Stellini è chiara, utilizza il condizionale e traccia il momento di incertezza dovuto ad altri fattori: uno in particolare.
Il progetto dovrebbe proseguire, dovrebbe continuare. È una riposta che sarà la società a dare, perché è lei che crea il progetto. Se questo progetto può continuare, da parte nostra c'è l'entusiasmo di continuare. Ma quando hai a che fare con un allenatore top, i progetti devono essere di alto livello. La cessione dei big potrebbe cambiare le cose, ma deve essere la società a dirlo, a spiegarlo – aggiunge Stellini -. Sono scelte che fa il club, compreso il destino del suo allenatore.