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Conte ha visto qualcosa nel Napoli che non gli piace: “Devo fare le mie valutazioni”

Il tecnico lancia segnali forti e chiari dopo una decina di giorni di ritiro e in attesa il mercato definisca la rosa: “Non si parte da una situazione alta ma media. Il prossimo step è capire chi resta a Napoli e chi invece è giusto vada a giocare altrove”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Si parte a una situazione media, c'è tanto da lavorare". Il messaggio che Antonio Conte lancia è molto chiaro: l'entusiasmo ritrovato che vede intorno a sé e al Napoli gli piace, perché il feeling con l'ambiente è una delle componenti fondamentali di un'impresa, ma da uomo di campo sa che certi processi hanno bisogno di tempo affinché sfocino anche in risultati incoraggianti. Intanto, nell'attesa che il mercato (Osimhen sta per andare al Psg, mentre Lukaku è sull'uscio) definisca l'identità della squadra e tutti i tasselli siano a posto, ha già potuto toccare con mano qual è il materiale umano a disposizione. E questa cosa gli è piaciuta un po' meno.

È solo atteggiamento da pompiere oppure mero pragmatismo? Può essere che la verità sia nel mezzo e che certe dichiarazioni nascondano dell'altro: non malumori ma messaggi, altrettanto forti e chiari, perché siano chiari obiettivi, possibilità reali al netto di aspettative tornate a essere alte.

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"C'è grande entusiasmo dei tifosi ma rimanga solo quello – ha ammesso Conte nell'intervista alla Rai durante la prima parte del ritiro a Dimaro -. Per quanto ci riguarda, c'è solo una cosa da fare: lavorare di più e meglio, restare concentrati abbastanza per alzare l'asticella rispetto all'anno scorso". E aggiunge la frase che fa riflettere: "Mi sto accorgendo che non si parte da una situazione alta ma media". 

Non è il tempo delle giaculatorie ma il momento, oggi e subito, per fare con molta obiettività quelle valutazioni che sono necessarie per riuscire a essere competitivi e vincenti. "A volte la vittoria copre tante magagne. Così come nella sconfitta devi essere bravo a tenere le cose buone, ma poi quello che devi buttare poi lo devi buttare". Altro segnale palese che, parafrasando, può essere interpretato così: quelli che non servono al progetto siano pure ceduti e sostituiti altrimenti saranno solo zavorra.

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Nella prossima stagione il Napoli non farà le coppe: dopo una presenza ultra-decennale nelle competizioni europee, sconterà anche così le conseguenze della disastrosa annata post-scudetto. Non giocare le coppe può essere un vantaggio? Conte è cristallino anche nella risposta che dà a un quesito che sembra scontato.

"C'è un vantaggio e uno svantaggio. Puoi lavorare tutta la settimana ma non fai una rosa competitiva come la Champions. Ma di sicuro serve una rosa buona, questo è fuori ogni dubbio. Il prossimo step è fare valutazioni in campo, capire chi resta a Napoli e chi invece è giusto vada a giocare da altre parti". 

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