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Conte gelido in conferenza a Napoli, parla per 8 minuti e se ne va: “Non capisco questa domanda”

Il tecnico è stato rapido, conciso e netto alla vigilia della partita di campionato contro l’Udinese. Non ha altro da aggiungere né voglia di farlo, usa solo due verbi: lavorare e crescere.
A cura di Maurizio De Santis
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Risposte brevi, quasi telegrafiche, nette e senza fronzoli. Antonio Conte ha esaurito così, in otto minuti, la conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato UdineseNapoli (si gioca domani, alle 18). La doppia scoppola presa contro la Lazio tra Coppa Italia (con una squadra rivoluzionata e stravolta) e Serie A (con i titolari al completo) un po' ha lasciato il segno, per cancellarla e ripartire il tecnico usa sempre la stessa parola e la ripete per tre volte di fila: "Lavorare, lavorare, lavorare".

Non ha altro da aggiungere né voglia di farlo: testa bassa e pedalare è il vecchio adagio che meglio descrive la situazione attuale. "Tutto è migliorabile", sottolinea quando si dice contento dell'esperienza fatta finora. E concede alla platea, scadendo parole come "crescita" e "costruzione", un'altra riflessione prendendo spunto dal cammino delle italiane nelle Coppe. "Ribadisco sempre lo stesso concetto… ci vuole una rosa competitiva per farlo e questo sta dando i frutti perché nonostante le rotazioni e il turnover il livello di qualità non cala. Complimenti a chi ha costruito in questi mesi e oggi vede i frutti".

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Cosa lascia la doppia sconfitta con la Lazio? "Zero punti e l'eliminazione dalla Coppa Italia, niente di più". Stop. Come ci si rimette in cammino? "Lavorando, lavorando e lavorando". Stop, avanti un altro: l'attenzione si sposta su Neres (nella foto sopra) che, complice l'infortunio di Kvaratskhelia (nella foto in basso), destinato a essere schierato dall'inizio. Forse… perché Conte non conferma né smentisce. "Ancora non ho deciso chi deve scendere in campo, lo vedrete domani e vedrete ance che tipo di contributo darà ogni calciatore".

Vengono tirati in ballo fattori come mentalità, capacità di reazione. Conte è laconico: "Le cadute fanno parte del percorso di crescita… domani vedremo che tipo di risposta avremo, se abbiamo fatto un passo in avanti dal punto di vista della mentalità oppure no".

La Lazio di Baroni si sta distinguendo in campionato e, dopo la bella vittoria ad Amsterdam contro l'Ajax, svetta anche in Europa League. Conte la cita come esempio di forza ed equilibrio che c'è in Serie A, diventata un torneo molto competitivo. "Ci rendiamo conto della forza delle squadre del campionato italiano per quello che stanno facendo in Europa. La Lazio è andata a vincere contro l'Ajax con nove undicesimi dei calciatori che hanno giocato contro di noi. Ecco perché dico sempre che no c'è nulla di scontato". Stop, liquidato anche l'argomento caldo.

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Coinciso e piccato. Conte lo diventa rispetto alla domanda sulla pericolosità del Napoli in attacco e della necessità di intervenire nel reparto offensivo, magari agevolando gli attaccanti con um cambiamento di modulo passando dal 4-3-3 al 3-5-2: "Non capisco la domanda a livello numerico… così lì davanti ne abbiamo anche di meno". Stop.

Manca poco, il tempo sta per scadere. Ce n'è giusto un po', meno di un minuto, da dedicare all'Udinese. "Buonissima squadra che sta facendo bene. Sono forti fisicamente ed è da anni che fa questo tipo di scelte. Dovremo avere molto rispetto ed essere al meglio della nostra condizione per ottenere un buon risultato, consapevoli che una partita si decide in 95, 100 minuti. E noi dovremo essere più bravi del nostro avversario". Poche chiacchiere e silenzio. Che parli il campo.

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