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Conte e Suning verso l’addio: chi potrebbe diventare il nuovo allenatore dell’Inter

La rosa di possibili nuovi allenatori se Antonio Conte dovesse lasciare l’Inter dopo le ultime notizie di un gelo costante con la proprietà Suning, è larghissima. Si potrebbe optare per qualche big disponibile (da Allegri a Sarri a Zidane) oppure ad una pista italiana (come Simone Inzaghi o Mihajlovic) o scegliere qualche outsider (Emery)
A cura di Alessio Pediglieri
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In casa Inter sembra essere arrivato già il momento degli addii, nemmeno il tempo di godersi uno Scudetto atteso 11 anni e vinto in scioltezza sulla Juventus che aveva dominato le ultime nove stagioni. Le voci su un ridimensionamento immediato da parte di Suning si stanno trasformando in fatti, con il gelo costante tra proprietà, Antonio Conte e staff tecnico. C'è dunque aria di divorzio per inconciliabili punti di vista sui progetti e gli investimenti che non permettono all'allenatore salentino di rimanere malgrado un altro anno di contratto.

Se accadrà ciò che tanti tifosi nerazzurri temono, con il cambio tecnico e un ridimensionamento della rosa vista l'intenzione di cedere alcuni big sul mercato estivo per fare cassa, cosa accadrà all'Inter tricolore? Certamente, ci si troverà di nuovo al punto di partenza, ad un anno zero da cui ripartire, resettando tutto ciò che si è costruito fin qui per far fronte ad una crisi finanziaria interna senza precedenti. Parola d'ordine limitare le spese, in attesa di una stagione dove i ricavi potranno essere maggiori con il ritorno del pubblico e la presenza in Champions League che dovrà durare il più a lungo possibile.

Intanto c'è da sistemare il discorso allenatore e con Conte si starebbe discutendo sulla buonuscita per concludere il rapporto con un anno d'anticipo. Poi, le alternative. Il mercato allenatori non è mai stato così aperto con pochissime squadre che hanno avuto già le idee chiare come la Roma che si è assicurata da tempo Josè Mourinho, il Milan che va verso la doverosa riconferma di Pioli, o la Fiorentina che ha prelevato subito Gattuso in uscita da Napoli. Il resto è una nebulosa: la Juventus che deve decidere su Pirlo, il Napoli che ha perso Conceiçao ma che ha già il nome nuovo da proclamare, la Lazio che discute su Simone Inzaghi, Gasperini che resterebbe a Bergamo ma valuta eventuali chiamate.

Anche i nomi liberi sono interessanti e di prima fascia, su tutti Max Allegri e Maurizio Sarri per restare in campo italiano, ma c'è aria di rivoluzione anche sul fronte internazionale come la possibile uscita dal Real Madrid di Zinedine Zidane. Una sciarada difficile da risolvere al momento perché qualsiasi mossa si farà, scatenerà l'effetto domino e – probabilmente – chi si muoverà per primo avrà l'occasione migliore. Tornando all'Inter, togliendo dal cilindro subito un altro tecnico a disposizione ma che non rientrerà in nerazzurro, Luciano Spalletti, il grande sogno potrebbe essere di ingaggiare Max Allegri.

Allegri, il sogno impossibile

Difficile che l'ex Juventus prelevi una realtà dismessa, su cui lo stesso Conte sta gettando la spugna per mancanza di prerogative vincenti. Il passaggio di consegne c'era già stato nel passato bianconero ma i presupposti erano differenti. L'Inter dovrebbe ripartire da zero, ricostruire da capo con chiari punti fermi di autofinanziamento che metterebbero in difficoltà anche uno storico ‘aziendalista' come il livornese che costerebbe assai a Suning, visto che il suo cachet si aggira attorno ai 15 milioni lordi l'anno. E sul quale è fortissimo il pressing della Juventus.

Le soluzioni ‘italiane'

Le alternative italiane potrebbero essere Maurizio Sarri o Simone Inzaghi, il primo ‘disoccupato' dopo l'ultima avventura alla Juventus, il secondo in uscita dopo 11 anni di Lazio. Per Sarri (stipendio sui 5 milioni) si tratterebbe della classica ‘scommessa' su cui rifondare gioco e mentalità con un tecnico però già formato, di cui si conoscono pregi e difetti. Per il minore dei due Inzaghi (stipendio sui 2 milioni) ci sarebbe la certezza di un allenatore che ha dimostrato di saper lavorare bene anche con poco. Sul fronte italiano, però, tutto è possibile da qualche tecnico in ascesa che non potrebbe rifiutare la chiamata in nerazzurro o a qualche ritorno importante, come Mihajlovic oggi al Bologna

La pista estera

Le piste estere parlano la lingua francese di Zidane, in uscita dal Real Madrid. L'ex stella transalpina ha già consumato l'addio alle merengues ma su ‘Zizou' c'è una fortissima concorrenza e uno stipendio impossibile (12 milioni netti a stagione a Madrid). Più interessante l'ipotesi sempre dalla Spagna, di Unai Emery (ingaggio sui 5 milioni), l'ex Psg e Arsenal che ha compiuto il capolavoro Villarreal in Europa League, con la finale contro il Manchester United, che potrebbe prendere di petto la sfida di Suning. Ma ci potrebbero essere anche fili low cost che potrebbero rientrare nei parametri, come l'ancora libero Conceiçao o l'ex di turno, Stankovic.

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