Conte deluso, attacco frontale alla Premier: “Sono solo scuse o ci raccontano qualcosa di stupido”
Antonio Conte ha iniziato a raccogliere i frutti del suo lavoro. Il Tottenham sotto la sua gestione è imbattuto in campionato, e le uniche 3 sconfitte in 14 partite complessive sono arrivate in Conference League e in Carabao Cup. A frenare la rincorsa degli Spurs verso la zona Champions però sono stati anche i rinvii, legati all'emergenza Covid, con gli Spurs che hanno ben 4 match da recuperare. Una situazione che ha alimentato le perplessità dell'allenatore italiano, in vista del primo dei recuperi in programma mercoledì 19 gennaio contro il Leicester. Proprio la decisione di non riprogrammare all'epoca questo incontro, ma di rinviarlo, ha contribuito all'eliminazione del Tottenham dalla competizione europea.
Una decisione questa che ancora non è stata digerita da Antonio Conte che avrebbe voluto giocarsi le sue chance in campo. Di certo lo stato d'animo del manager degli Spurs non è cambiato, dopo che anche il derby in programma domenica scorsa contro l'Arsenal è stato rinviato a causa dei problemi dei Gunners, in difficoltà per i casi Covid, gli infortuni e le assenze legate alla Coppa d'Africa. Il Tottenham ha dovuto adeguarsi, ma impossibile da parte degli Spurs non esprimere il proprio disappunto.
Ci ha pensato lo stesso Conte a spiegare cosa non gli è piaciuto, definendo "strana" la decisione della Premier League. La soluzione migliore a suo dire sarebbe stata quella di riprogrammare il calendario, e non rinviare sfide poche ore prima del fischio d'inizio. Il mister italiano non nasconde la sua perplessità, per quella che per lui è una situazione assolutamente inedita e curiosa: "Il club ha raccontato la nostra delusione. Se la Premier League decide di posticipare la partita per infortuni significa che deve cercare di fare il programma migliore e ridurre magari le partite da giocare, se non vuole infortuni. Questa è la prima volta nella mia vita che c'è un campionato che posticipa la partita per infortuni. Questo è molto strano e sono molto sorpreso per questo".
In sintesi, va bene rinviare in caso di focolai di Covid, ma non è giusto per Conte non giocare se una squadra è in difficoltà non solo per i contagi, ma anche per infortuni. Se questa deve essere la normalità, allora forse è il caso di ridurre il numero delle partite: "Quando c'è la situazione per giocare bisogna giocare e non rimandare la partita per infortuni, per dovere internazionale. Penso che abbiamo un grosso problema da risolvere che è il Covid ma solo su questa situazione si può decidere di rimandare. Per altre situazioni, onestamente, questa è la prima volta nella mia vita e credo di avere un po' di esperienza nel calcio. Gli infortuni e il benessere dei giocatori? Bisogna giocare meno, altrimenti è solo una scusa o per raccontare qualcosa di stupido".
D'altronde Conte ha il dente avvelenato da tempo. Il mister non ha ancora digerito il fatto di aver dovuto rinunciare alla possibilità di giocare contro il Rennes l'ultima partita del girone di Europa Conference League per il focolaio Covid. Il rifiuto della Premier di spostare l'iniziale trasferta a Leicester (con il match che poi è stato rinviato per richiesta delle Foxes a causa dei problemi legati al virus), ha di fatto impedito la possibilità di riprogrammare il match con i francesi, con i titoli di coda sull'esperienza europea. Conte è perentorio: "Grosso danno per il Tottenham dalla Premier League. Devi proteggere la tua squadra e ci hanno penalizzato in modo negativo. Siamo stati penalizzati e dalla Premier League non dalla UEFA. C'è grande delusione ma possiamo parlarne per un giorno intero, dobbiamo accettarlo e basta, anche se siamo molto delusi".