Conte carica i tifosi del Tottenham sui social: “Fino alla fine!”. Ma spuntano quelli della Juve
Tottenham e Arsenal giocheranno giovedì sera il recupero della partita inizialmente in programma lo scorso 16 gennaio, che fu rinviata – non senza polemiche da parte Spurs – per la presenza di alcuni casi di Covid tra le file degli uomini di Arteta, contagi che unitamente ad altre assenze dovute a infortuni e convocazioni per la Coppa d'Africa avevano fatto scendere il numero dei giocatori disponibili sotto la soglia minima di 13.
La sfida tra le due squadre londinesi è un vero e proprio spareggio per prendersi il quarto posto in campionato, l'ultimo ancora a disposizione per qualificarsi alla prossima Champions League. Le due formazioni – quando mancano tre partite alla fine della Premier, inclusa questa – sono separate da 4 punti, con i Gunners avanti. Una vittoria, e soltanto quella, riporterebbe sotto il Tottenham, lasciando aperta per Antonio Conte la speranza di scavalcare i rivali sul filo di lana.
Sarebbe certamente una grande impresa, considerando da dove era partito il tecnico – sia come classifica che come livello della squadra – quando lo scorso 2 novembre aveva preso il posto di Nuno Espirito Santo sulla panchina degli Spurs. Quando alla vigilia del match gli chiedono se in caso di mancato accesso alla Champions sarebbe un fallimento, Conte risponde con orgoglio: "Personalmente, nella mia mente, quando ho deciso di essere alla guida del Tottenham, conoscevo molto bene in quel momento la situazione davanti a me. La squadra era forse nona in classifica, con solo 15 punti, ma di questi 15 punti nove erano arrivati nelle prime tre partite e poi sei nelle successive sette. Sapevo benissimo che la situazione non era buona e solo un pazzo poteva immaginare che a tre partite dalla fine saremmo stati in corsa per un posto in Champions League. Il club non mi ha chiesto di centrare un posto in Champions o Europa League, mi hanno incaricato di cercare di migliorare la situazione".
"Ora dobbiamo essere orgogliosi che dopo una stagione difficile sotto molti aspetti per il club siamo ancora in corsa – continua il leccese – Secondo me è sempre un fallimento quando non vinco, perché sono abituato a lottare per qualcosa di importante, ad avere la possibilità di competere con altre squadre per vincere trofei e titoli. Ma quando sono arrivato al Tottenham ero sicuro che la situazione fosse molto, molto difficile. Ho lavorato molto con il mio staff e i miei giocatori per migliorare la squadra e creare qualcosa, creare una base, e penso che ce l'abbiamo fatta. Ai miei giocatori continuo a dire che dobbiamo goderci questo momento. Perché arrivare a tre partite dalla fine con un obiettivo importante come un posto in Champions significa che stiamo facendo un buon lavoro. Il lavoro non è finito, dobbiamo cercare di fare tre punti giovedì contro l'Arsenal".
Il lavoro di Conte è sotto gli occhi di tutti, i tifosi lo adorano e lui da capopopolo alla vigilia del derby ha suonato la carica sui social, con un post su Facebook e Instagram che ha infiammato i sostenitori degli Spurs. Il tecnico ha pubblicato un video in cui lo si vede seguire i suoi giocatori nell'allenamento in palestra, con una didascalia che a leggerla bene suona familiare: "Until the end!", ovvero "Fino alla fine!". Esattamente il motto della sua vecchia Juventus. Ed allora sotto i due post spuntano anche i commenti di tifosi bianconeri, tra chi lo rimpiange e si dice sicuro che prima o poi tornerà a Torino e chi gli ricorda che solo gli juventini posso usare quella frase e lui ora non lo è più. Quello che è certo è che a distanza di 8 anni dalla brusca separazione dalla Vecchia Signora l'ex capitano suscita ancora emozioni forti nella tifoseria della Juve.