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Conte beffato, il Barcellona spunta dal nulla e gli soffia il rinforzo: non voleva giocare terzino

A quattro giorni dalla fine della finestra di mercato invernale, il Tottenham è ancora fermo al palo. L’ultima beffa è ‘colpa’ di Conte: il Barcellona piazza il colpo soffiandolo agli Spurs.
A cura di Paolo Fiorenza
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"Parlino il presidente e il direttore sportivo, non io": così aveva risposto Antonio Conte alle domande sul mercato in entrata del suo Tottenham, dopo la sconfitta contro il Chelsea di domenica scorsa, la prima in Premier League dopo 9 risultati utili dal suo arrivo a Londra. A quattro giorni dalla fine della sessione invernale di mercato – fissata in Inghilterra alle 23 (la mezzanotte italiana) di lunedì 31 gennaio – gli Spurs sono fermi ancora al palo, nonostante l'idea del tecnico al riguardo sia stata espressa in manierra chiara.

"Il club sa benissimo quello che penso e il tempo che ci serve per colmare il gap con le squadre più forti, non basta una sola finestra di mercato. Penso che negli ultimi anni il divario sia diventato molto grande e se pensiamo di poter risolvere la situazione in questa finestra di mercato non è realtà. Servono tanti anni, di sicuro si può iniziare e dobbiamo farlo, perché negli ultimi anni il livello della rosa invece di migliorare è diminuito", aveva detto Conte a margine della partita persa a Stamford Bridge.

Ad ora le uniche ufficialità sono due operazioni minori in uscita relative a giovani – Kion Etete in prestito al Cheltenham e Dilan Markanday a titolo definitivo al Blackburn, con Dele Alli, Tanguy Ndombele e Giovani Lo Celso che sono destinati a seguire le loro orme – mentre delle tante voci in entrata niente si è concretizzato, da Vlahovic ormai finito alla Juve all'ultima beffa rappresentata dal mancato arrivo di Adama Traoré, che il Tottenham trattava col Wolverhampton da settimane. Il possente esterno d'attacco spagnolo di origini maliane si è infatti accasato al Barcellona: prestito con diritto di riscatto fissato a 30 milioni di euro più bonus, con stipendio fino a giugno interamente pagato dal club blaugrana.

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La brusca virata che ha portato il 26enne a tornare a casa – era entrato a 8 anni nelle giovanili del Barcellona, con cui aveva fatto a tempo a disputare 4 partite ufficiali in prima squadra, segnando anche un gol in Copa del Rey – sarebbe stata voluta proprio dal giocatore, non convinto dal progetto tecnico che Conte aveva in serbo per lui. Il tecnico del Tottenham – svela The Athletic – avrebbe voluto infatti arretrare il ruolo d'azione di Traoré, facendone sostanzialmente un esterno con compiti più difensivi sulla corsia destra.

In questo modo ne avrebbe sfruttato le eccezionali doti di corsa ma disinnescato il dribbling, ovvero il gesto tecnico che lo ha fatto imporre ad alto livello. Il nazionale spagnolo ha dunque voltato le spalle a Conte e deciso di sposare il 4-3-3 di Xavi molto più adatto alle sue caratteristiche. Con Traoré il Barcellona copre di fatto il buco lasciato da Dembélé, cui è stato dato il benservito e che resterà fuori dal progetto tecnico indipendentemente dal fatto che si concretizzi o meno la sua cessione e gennaio.

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