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Conceiçao ricorda le più grandi sofferenze della sua vita: due gravi lutti lo hanno reso più forte

Alla vigilia della partita col Torino, il tecnico del Milan torna sugli strascichi per l’eliminazione dalla Champions: “Sono 31 anni che mia madre è morta, ne avevo 18 e avevo perso mio padre da due… non ho paura di niente”.
A cura di Maurizio De Santis
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Come si riparte dopo una scoppola tremenda come l'eliminazione dalla Champions? Il Milan l'aveva in pugno, se l'è lasciata sfuggire pagando colpe proprie. Gli restano la Coppa Italia (è già in semifinale, attende la vincente tra Inter e Lazio) e la necessità di agganciare almeno la quarta posizione per avere la certezza di partecipare alla maggiore competizione continentale per club anche nella prossima stagione. Joao Felix lo ammise in tv e Boban quasi trasecolò per come s'è ridotto il ‘diavolo'. Torino domani, il recupero di campionato con il Bologna (giovedì 27 febbraio) e lo scontro diretto con la Lazio a San Siro (2 marzo) diranno molto sul prosieguo del torneo.

In conferenza stampa il tecnico portoghese usa una frase a effetto, non è una dimostrazione muscolare ma il messaggio è forte e chiaro: "Non ho paura di niente". E spiega perché fornendo una motivazione altrettanto decisa: "Sono 31 anni che mia madre è morta, io ne avevo 18 e avevo perso mio padre da due: se queste del calcio sono le difficoltà… Vado avanti per la mia strada". 

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Sono stati (e sono) giorni difficili quelli che sta attraversando: se vincere aiuta a vincere, le confitte cocenti possono lasciare segni profondi e creare sconquassi se a spirare sono spifferi di spogliatoio. Pure quelli possono essere un'opportunità di crescita se presi e indirizzati per il verso giusto. "È giusto così, meglio dirsi quello che si pensa".

L'uscita dalla Coppa è una ferita ancora aperta. "È solo colpa nostra perché avevamo preparato bene la gara col Feyenoord poi gli episodi ci hanno condannato…". E tra questi c'è la sciocchezza colossale commessa da Theo Hernandez che s'è fatto espellere per due clamorose ingenuità: il francese si è scusato con la squadra e coi tifosi ma quel che ha fatto ha messo in moto una reazione a catena devastante. Possibile che contro il Toro sia in campo regolarmente a sinistra, complice l'indisponibilità di Walker per infortunio (al suo posto dovrebbe esserci Jimenez sulla corsia opposta).

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Conceiçao riserva una carezza al difensore transalpino: "Theo è un patrimonio del club, con lui abbiamo parlato, sa di averci messo in difficoltà ed è disponibile per domani come gli altri 22". Non è detto vi sia Pulisic, che in settimana ha smentito le voci di una lite con l'allenatore. "Non ha i 90 minuti nelle gambe, anche Gimenez non è al top della condizione ma sta migliorando".

Cosa si aspetta dal suo Milan? Riscatto è parola che non c'è nemmeno bisogno di pronunciare… si attende altro, a cominciare dalla trasferta insidiosa a Torino. "Voglio una squadra corta, compatta e alta. Per noi domani sarà come una finale di Champions".

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