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Con Prandelli il meglio e il peggio di Mario Balotelli nel giro di due anni

Cesare Prandelli e Mario Balotelli sono stati protagonisti di un rapporto speciale. Il bomber in azzurro sotto la guida dell’ex commissario tecnico della Nazionale ha fatto vedere il meglio del suo repertorio, ma anche il peggio. E infatti tra i due c’è stata anche una rottura perentoria in occasione dei Mondiali 2014.
A cura di Marco Beltrami
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C'eravamo tanto amati. Quello tra Cesare Prandelli, fresco di ritorno sulla panchina della Fiorentina, e Mario Balotelli ancora a caccia di una squadra pronta a puntare su di lui, è stato un rapporto unico nel bene e nel male. Il mister di Orzinuovi nella sua esperienza da commissario tecnico della Nazionale ha scommesso su Supermario, ottenendo risposte importanti. Nella gestione targata Prandelli, si è visto forse il miglior Balotelli in azzurro con i due protagonisti di una bella cavalcata agli Europei 2012. Un rapporto che però si è chiuso in malo modo con il flop ai Mondiali 2014 e la rottura tra i due a suon di dichiarazioni piccate.

Il miglior Balotelli in Nazionale sotto la gestione targata Cesare Prandelli

Mario Balotelli ha vestito la maglia della Nazionale azzurra grazie a Cesare Prandelli che lo ha convocato per la prima volta nel 2010. Il mister reduce dalla prima fortunata esperienza in viola, decise di scommettere su SuperMario e il gemello Antonio Cassano in occasione degli Europei 2012. Un torneo vissuto da protagonisti da entrambi: in particolare il centravanti all'epoca al Manchester City, si rese protagonista di un exploit: prima il gol in acrobazia all'Irlanda nella fase a gironi, poi il penalty segnato nella lotteria dei rigori contro l'Inghilterra ai quarti e infine la sontuosa prova contro la Germania in semifinale. Balotelli segnò una super doppietta, celebrata con un'esultanza divenuta poi iconica, con fisico scultoreo in bella mostra. Purtroppo la cavalcata azzurra finì in malo modo nella finale contro la Spagna con una sconfitta per 4-0. Balotelli (in coppia con Cassano e altri 5 giocatori) diventò il capocannoniere del torneo, primo azzurro a riuscirci.

La rottura tra Balotelli e Prandelli in Italia-Uruguay ai Mondiali 2014

Prestazioni confermate anche nella Conferations Cup del 2013 per SuperMario, protagonista di un gran feeling con Cesare Prandelli. Un feeling che però si è interrotto bruscamente ai Mondiali del 2014. In Brasile le cose iniziate bene con il gol decisivo contro l'Inghilterra andarono male, con brutte prestazioni contro Costa Rica e Uruguay. Pioggia di polemiche per Prandelli, per il gruppo azzurro e per SuperMario, eliminati alla fase a girone. I rapporti tra i due s'incrinarono proprio nella sfida contro la Celeste, quando secondo le indiscrezioni dell'epoca, il mister all'intervallo decise di sostituire il suo pupillo troppo pigro e quasi indisponente nella prima frazione di gioco. Prima la minaccia "Cambia atteggiamento o devo sostituirti dopo 10′", con riferimento allo scarso impegno, e poi la sostituzione con tanto di "Stai zitto", dopo un botta e risposta piccato anche con i senatori del gruppo che accusavano il giocatore di non aiutare la squadra in campo.

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Prandelli e le dichiarazioni dure su Mario Balotelli

Dopo quella partita Prandelli rassegnò le dimissioni, e anche Balotelli uscì dal giro azzurro. Da lì in poi solo una convocazione con Conte, e presenze con Mancini, con un gol all’attivo. Tornando su quanto accaduto nella sfortunata esperienza brasiliana, l'ex ct in un'intervista al Corriere della Sera parlò così di Balotelli: "Il nostro rapporto è stato molto forte. Ora lui è ancora arrabbiato con me e lo capisco. Ma il tecnico deve dire dei no per far maturare un giocatore. Mario deve capire che cosa vuole fare: se la sua priorità è il calcio può diventare ancora uno dei primi cinque al mondo". E poi ancora "Ha grandi colpi, ma non è un campione. Se riuscirà a uscire dal suo mondo virtuale la nazionale avrà ancora bisogno di lui".

La risposta al vetriolo di Supermario all'ex Ct

In occasione dell'approdo al Liverpool, il centravanti si tolse qualche sassolino contro il suo ex mentore in azzurro. Parole tutt'altro che leggere da parte del bomber nei confronti di Prandelli: "Gli uomini veri si parlano in faccia – dichiarò ai microfoni di Sport – Prandelli ha parlato male di me. Non mi aspettavo che lo facesse davanti ai giornalisti. E non ho risposto perché non ha senso. Penso che gli uomini veri, se hanno qualcosa da dirsi, se lo dicono in faccia. Io sono una persona diretta. Io capro espiatorio in Brasile? Penso di avere avuto due, al massimo tre, occasioni in tutto il torneo. Tutti sanno che ho segnato contro l’Inghilterra ma non avrei potuto fare molto di più".

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Bastone e Carota di Cesare a Mario

Poco tempo fa Prandelli ha utilizzato il classico "bastone e carota" nei confronti di Balotelli che con lui ha fatto vedere il meglio e il peggio del suo repertorio: "Io ci credevo molto: per l’età che aveva e le sue grandi potenzialità sì, poteva diventare un grande. Poi, ovvio, devi metterci molto del tuo. Mi è difficile parlare di Mario, perché lo considero un bravo ragazzo. Forse non è riuscito a trovare dentro di sé le grandi motivazioni che servivano o magari per lui la priorità era la sua vita. Secondo me è diventato personaggio troppo giovane ed è rimasto incastrato dentro il suo personaggio. In quei casi devi avere un equilibrio incredibile per gestirti, lui non ce l’ha fatta. Dovrebbe mettere tutto sul piatto, mettersi in gioco senza guardare ai soldi. Magari con un ingaggio a prestazione. Non è finito, assolutamente. Ha 30 anni e può fare ancora tante cose. Ci sono esempi straordinari che può seguire, come Ibrahimovic che ha 38 anni e lavora come un ragazzo o lo stesso Cristiano Ronaldo. Dipende tutto da lui, se vuole scavare dentro di se e tirare fuori l’orgoglio può ancora dare qualcosa se non molto al calcio italiano". E chissà che i due non tornino a sfidarsi in Serie A". 

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