Commisso ritorna all’attacco: “Scudetto falsato dai debiti, ma per l’Inter le regole non valgono”
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso torna a parlare di finanza ed economia legate al mondo del calcio. Un tema sensibile all'imprenditore italo-americano che qualche settimana fa aveva ribadito la qualità gestionale della società gigliata in grado di essere ‘virtuosa' in un mare magnum in cui molti club annaspavano acqua alla gola, in balìa dei flutti dei debiti e dei bilanci in rosso. Adesso, il patròn dei viola ritorna sull'argomento, ribadendo il suo personale fastidio alle colonne del Financial Times.
Il dito puntato è sempre rivolto al Nord, tra Milano e Torino. Sotto chiacchiera i top club di serie A come Juventus e Inter che ultimamente hanno presentato chiusure di bilanci a dir poco imbarazzanti: passivi enormi, da record, sui quali il numero uno della Fiorentina aveva già dichiarato il proprio dissenso. Anzi, nei confronti della proprietà cinese dei campioni d'Italia, a inizio stagione aveva già ‘sparato' ad altezza uomo sugli stipendi non pagati e uno scudetto vinto senza una quadra economica positiva.
Penalizzazioni, sanzioni, interventi duri da parte di Lega e Federcalcio. I temi ‘cari' a Commisso che oramai ‘snocciola' non appena gli domandano di economia calcistica. Sempre indicando a Nord: "La classifica finale dello scorso anno è stata falsata perché in Italia le regole non valgono per tutti". L'interessata diretta è la società interista, rea, a detta del proprietario viola di non aver rispettato i patti: "Ogni sei mesi dobbiamo presentare i conti, sul rapporto di liquidità. Noi lo facciamo e lo abbiamo sempre fatto, altri no. Io i miei doveri li rispetto, quando c'è stato bisogno ho sempre messo i soldi".
Sono molto severo su questo punto e credo che i tifosi della Fiorentina concordino che le regole siano uguali per tutti. Penso anche a ciò che avviene in giro per l'Europa dove i ricavi vengono fatti sparire per poi poter dire di rispettare le regole
Anche senza mai citare l'Inter, il chiaro riferimento arriva quando si entra nel merito: "Per rispettare il rapporto di liquidità hanno dovuto cedere Hakimi e Lukaku, ma dopo aver giocato e vinto uno scudetto. Non prima: invece chi non rispetta le regole dovrebbe venire punito, penalizzato". Lo stesso concetto che Commisso aveva sottolineato – sempre rivolto all'Inter – sugli stipendi non pagati ai giocatori tricolori: "Semplice. Se ci sono delle regole, e ci sono, devono essere rispettate. Se non vengono rispettate devono esserci delle sanzioni".