Commisso è ancora furioso: “Domenica i giocatori della Fiorentina piangevano di rabbia”
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso dopo la partita con la Juventus è stato durissimo e ha attaccato il club bianconero e il sistema arbitrale. La lite è stata forte, le polemiche fragorose. L’imprenditore italo-americano non ha fatto un passo indietro, ha attaccato Nedved e ha detto che volentieri pagherà la multa. Lui pretende rispetto per la Fiorentina.
Il presidente Commisso attacca Nedved
Commisso prosegue per la sua strada e rincara la dose dopo le dichiarazioni polemiche del post partita tra Juventus e Fiorentina e ha punzecchiato ancora l’ex calciatore e ora vicepresidente juventino Pavel Nedved dicendo:
Nedved? Contro la Juventus abbiamo fatto una bella partita e lui, dopo, non ha avuto il coraggio di darmi la mano. E che siamo noi, niente?
I giocatori della Fiorentina piangevano di rabbia
Ospite di un istituto scolastico a Bagno a Ripoli il numero uno della Fiorentina ha detto di aver visto furiosi e in lacrime i suoi calciatori dopo la partita con la Juventus, impostasi per 3-0, ma a segno due volte su calcio di rigore, e dal secondo penalty sono scaturite enormi polemiche:
Domenica scorsa sono entrato negli spogliatoi e c’erano giocatori che piangevano di rabbia per quello che ci hanno fatto. Sono contento di quel che ho detto e fatto nel dopo partita contro la Juve e, se arriverà, pagherò la multa. La Fiorentina e Firenze devono essere rispettate, io sono qui per questo.
Il nuovo stadio della Fiorentina
Non è andato casualmente a Bagno a Ripoli il numero uno viola, perché lì Commisso vuole costruire il nuovo stadio e il nuovo centro sportivo del club. La promessa l’ha fatta e vuole onorarla:
Credo che la maggior parte dei fiorentini voglia uno stadio bello, moderno e nuovo. Non aspetterò 10 anni per fare qualcosa. La Fiorentina qui non è proprietaria di nulla se non del marchio. Nessuna infrastruttura. Quando me ne andrò all’altro mondo, il centro sportivo che farò qui a Bagno a Ripoli sarà per sempre. Poi quello che voglio regalare a Firenze, se me lo lasciano fare, è un nuovo stadio.