Commisso contro tutti: “Io non imbroglio, ci sono furbi e squadre aiutate che hanno violato le regole”
Rocco Commisso non ha mai fatto giri di parole, è andato dritto al nocciolo della questione sempre scandendo i suoi concetti con quello "ok" che è una cesura tra le ragioni dell'imprenditore alla guida di una società di calcio e gli umori della tifoseria. E dal palco del Corso di laurea in Scienze motorie all'Auditorium del CTO di Careggi il presidente della Fiorentina ha rivendicato investimenti e visione d'azienda senza risparmiare strali. Tre i concetti espressi con forza: "io non faccio imbrogli"; "le regole ci sono e vanno rispettate"; "ci sono i furbi che le hanno violate e sono stati aiutati".
Unendo i puntini la figura che se ne ricava dà l'esatta dimensione di quel che è il calcio italiano adesso: alle prese con l'ennesimo scandalo nel bel mezzo del quale ci sono (ancora) la Juventus e una serie di società finite sotto la lente delle Procure. Poi c'è un altro nervo scoperto, il rapporto di odio/amore che c'è con la tifoseria. Basta riavvolgere il nastro e tornare indietro nel tempo a una decina di giorni fa: il battibecco tra il direttore generale della Viola, Joe Barone, e un tifoso è solo l'ennesimo sussulto.
A Firenze cammino senza scorta, anche se c’è sempre una minoranza che critica e che fa più rumore – le parole di Commisso -. Io resto lo ‘stupido’ americano venuto in Italia ad investire. Molti pensavano che fossi venuto qui a spendere tantissimi soldi, ma non è così e oltretutto c'è un fair play finanziario da rispettare.
Conti alla mano, dice Commisso, la sua gestione finora ha immesso nelle casse della Fioretina qualcosa come 400 milioni a fronte di ricavi esigui sia per il Covid sia per la possibilità mancata di fare quello stadio che sarebbe fonti di guadagni alternativi, ulteriori. E fa un esempio tangibile.
Il Milan ha guadagnato 9 milioni giocando e vincendo una partita di Champions League. Noi quei soldi li vediamo al massimo in un anno con la vendita dei biglietti. Ovvio che in questa situazione, se non c'è possibilità di alzare i ricavi, è difficile competere.
Non c'è trucco, non c'è inganno. La sua Fiorentina è trasparente: la metti in controluce e la vedi così com'è. Commisso gonfia il petto e attacca senza fare riferimenti diretti. Ma non è difficile intuire con chi ce l'abbia.
Io non faccio imbrogli come gli altri – ha aggiunto -. Ci sono i furbi e alcune squadre sono state aiutate nonostante avessero violato le regole. Le regole ci sono e vanno rispettate, vedremo cosa accadrà adesso.