Commisso attacca: “Vlahovic e i suoi agenti volevano farsi ricchi sulla pelle della Fiorentina”
Il giorno dopo fa anche più male. E Rocco Commisso, quando torna sulla trattativa che ha portato Dusan Vlahovic alla Juventus, prova un dolore fortissimo. Si dice "amareggiato e deluso" per le critiche durissime e le offese ricevute da una parte dei tifosi viola, in particolare di quelli che "gradiscono i miei soldi ma non la mia presenza". Aggiunge che deve "fermarsi a riflettere" per capire con chiarezza cosa fare in futuro e, cosa più importante, ha bisogno di riposo e curarsi al punto da non sapere "quando tornerò a Firenze per poter stare vicino alla squadra e ai nostri tifosi".
Commisso è un fiume in piena, tracima rabbia e parla di un'operazione per la quale si è "ammalato ancora di più". Una transazione condizionata da atteggiamenti "disonesti e bugiardi", di giochi al rialzo e accordi non mantenuti al punto da far saltare ogni possibile mediazione per l'intesa. A raccogliere lo sfogo del presidente della Fiorentina è il canale ufficiale del club toscano. Nel collegamento il massimo dirigente è un libro aperto e vuota il sacco su ogni cosa. Nulla tace ed espone la sua verità.
"Era chiaro a tutti che aveva già un accordo con qualcuno", ha sottolineato al telefono snocciolando anche alcuni retroscena di quei giorni convulsi, con il club che ascoltava anche offerte che arrivavano dall'estero (l'Arsenal, su tutti) ed erano anche più vantaggiose ma venivano rifiutate dal calciatore. L'attacco all'ex punta è diretto, Commisso non usa giri di parole per etichettarlo come "ruffiano, intenzionato a rovinare la Fiorentina". In che modo lo avrebbe fatto? Restando fino alla scadenza naturale del contratto così da partire a costo zero.
C'è un passaggio della sua intervista che è il più interessante e, al tempo stesso, un atto di accusa molto forte nei confronti dell'ex calciatore e dei suoi agenti. "Volevano farsi ricchi sulla nostra pelle", è la frase che spiega qual è il concetto espresso e arriva a margine di una vicenda che adesso Commisso svela nella sua interezza, narrando la cronologia dei contatti con giocatore e procuratori nel dettaglio.
"Dusan si arruffianava con i tifosi – continua nel racconto -. A novembre sono tornato per cercare di chiudere il contratto, ma i procuratori sono stati disonesti e bugiardi. L'incontro è stato buono, aspettavo risposte da lui e avevamo fissato per la mattina dopo per concludere il contratto. Invece di avvicinarsi a quello che si era deciso, con uno stipendio da 4/5 milioni netti, ne ha chiesti 8 netti. Avevamo poi pattuito con gli agenti 2 milioni, ne hanno chiesto di più. E hanno anche chiesto non solo il 10% della futura rivendita ma anche l'esclusività della cessione. Forse avevano già un accordo con la Juventus… anche a scadenza (giugno 2023, ndr). Avevano l'intenzione di andare a scadenza e rovinare la Fiorentina. Volevano farsi ricchi sulla nostra pelle".
Operazione capolavoro. È questo un altro aspetto essenziale della lunga telefonata di Commisso: cedere Vlahovic a quelle cifre è stato un ottimo affare considerate le finanze del club. "La Fiorentina di questi tempi ha 75 milioni di ricavi. Noi abbiamo preso il 100% da questa operazione in base ai nostri ricavi. I soldi arriveranno nell'arco di tre anni fino ad arrivare ad 80 milioni e con questa operazione possiamo guardare al futuro. Il proprietario non può ogni anno mettere 40-50 milioni e perderli. A fine dicembre abbiamo speso in totale 314 milioni".